“La colpa di Ottavia”

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    Ottavia aveva una colpa: quella di essere una bambina “scostumata”. “La colpa di Ottavia” è il titolo del libro, scritto a quattro mani dai giornalisti Fabio Amendolara ed Emanuela Ferrara. La prefazione del testo è affidata a Federica Sciarelli, conduttrice della trasmissione Chi l’Ha Visto? che si è occupata del caso De Luise. La bambina scomparve a Montemurro, nel pomeriggio del 12 maggio 1975. Gli autori ripercorrono la vicenda, dopo avere letto e analizzato i verbali redatti in occasione delle brevi e sommarie indagini seguite alla sua scomparsa, raccolto testiomonianze. Nel maggio 2010 la Procura di Potenza ha riaperto le indagini sulla fine misteriosa della 12enne. Si riparte da una lettera anonima fatta pervenire ad uno dei fratelli della ragazzina, Settimio, nella quale si dice che Ottavia era stata violentata, uccisa e sepolta nella stalla della famiglia Rotundo. Ad oggi e dopo la morte del Viggianese, ancora non si sa che fine abbia fatto Ottavia. Sospettati della sua scomparsa sono stati Giuseppe Alberti, detto il Viggianese e Andrea Rotundo. Nel libro “La colpa di Ottavia” , emergono nuove figure, testimonianze contorte e spesso evidentemente inattendibili e con esse nuovi dubbi. Indagini lacunose e frettolose. Si conferma, dalla lettura, un’unica e sconcertante certezza. La bambina era vittima di un gruppo di pedofili, rimasti impuniti. Come si legge dai verbali dell’epoca “era la De Luise ad essere di facili costumi”. Il fatto che avesse dodici anni, che fosse una bella ragazzina già in parte formata, è stata la sua colpa.

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