Assoil School. Un fiore di idrocarburi nella terra dei petrolieri

“ASSOIL School – Advanced Skills for Service in Oil and Gas Industry School” è un’associazione nata nel gennaio 2011, tra il Settore Beni e Servizi di Assomineraria e alcune Imprese sue associate.

All’associazione fa capo un Centro Didattico, sede operativa a Viggiano, che eroga percorsi formativi per l’indotto upstream, con l’obiettivo di trasferire know-how a risorse occupate e non

Si tratta di una struttura permanente a disposizione delle imprese associate, che possono utilizzare il Centro per formare e/o riqualificare personale proprio e per attingervi risorse con competenze funzionali allo sviluppo delle loro offerte di Servizi al mercato locale, nazionale ed internazionale. Il Centro offre anche percorsi formativi specialistici su Prevenzione & Sicurezza. Dall’8 agosto 2014 Assoil School è Organismo di Formazione Accreditato dalla Regione Basilicata. Questa scuola oltre a fornire formazione e cultura in materia Oil e Gas, insegna anche la prevenzione e la sicurezza. Per le sue iniziative utilizzerebbe prevalentemente soldi pubblici. Uno dei dubbi che qui ci poniamo è il seguente: non è che “il lupo insegna alle pecore come difendersi dal lupo”? Andiamo per ordine.

Chi sono i fondatori della scuola?

Tra i fondatori della scuola troviamo il fior fiore delle maggiori imprese nazionali e multinazionali dell’Oil&Gas.  Assomineraria, Bonatti, Criscuolo Eco-Petrol Service, D’Appolonia, Garramone & figli, Pergemine, Proger, Riccoboni, Rosetti Marino, Semataf, Siad – Società Italiana Acetilene e Derivati, Sudelettra. Tutte annoverate nei circuiti Eni e Total. Molte coinvolte in inchieste giudiziarie, tra condanne e assoluzioni, avvisi di garanzia e archiviazioni. Criscuolo Eco Petrol Service, per esempio, il cui titolare è stato prima indagato, poi assolto dall’accusa di truffa nell’inchiesta della Procura di Potenza sulla Total. E’ il caso della Semataf di Giovanni Castellano, alcuni anni fa finito in carcere per la gestione della discarica comunale di Salandra. E’ coinvolto nell’inchiesta “monnezzopoli”, per cui è sotto processo, insieme ad altri, per associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti e alla truffa. E’ il caso di Sudelettra coinvolta nel filone d’inchiesta Tempa Rossa del marzo 2016. Ombre anche sulla Riccoboni Holding, coinvolta, nel 2015, in un’indagine dei pm di Genova sulla gestione di una discarica di Cogoleto. Le accuse: turbativa d’asta, falso, abuso d’ufficio e reati in materia ambientale. Anche la Bonatti ha avuto guai quando alcuni suoi tecnici che lavoravano in Libia furono rapiti nel luglio 2015. Due di loro morirono in un conflitto a fuoco tra rapitori e milizie regolari. La Farnesina dichiarò che se si fosse data massima priorità alla sicurezza, forse la sorte dei quattro tecnici sarebbe stata diversa.La Procura di Roma, nel febbraio scorso, ha chiuso uno dei filoni di indagine e rischierebbero il processo in sei per l’accusa di cooperazione colposa nel delitto doloso, una fattispecie dell’omicidio colposo. Indagato l’intero Cda della Bonatti. La Proger è del gruppo Recchi il cui amministratore delegato è Claudio, fratello di Giuseppe Recchi ex presidente Eni, prima di Scaroni, ex presidente Telecom. Una famiglia, la Recchi, coinvolta in alcune vicende della tangentopoli della prima repubblica. Amministratore delegato della Proger è Umberto Sgambati, il cui nome comparirebbe in un paio di pagine di un’ordinanza della Procura di Firenze, nell’ambito di un’inchiesta su grandi appalti. Tutte queste società, aziende, holding, sembrano una specie di club riservato. Tutti i lavori Eni e Total sono commissionati al club, in esclusiva.

Il consiglio direttivo della Scuola, il presidente e la direttrice

La Scuola ha un consiglio direttivo di cui fanno parte Antonio Garramone (Garramone Michele & Figli snc), Paolo Girelli (Bonatti), Marco Laperuta (Said spa) Lorenzo Marsilio (Sudelettra) Marco Riccoboni (Riccobini Holding) Umberto Sgambati (Proger) Gianpiero Dipierri (D’Appolonia spa). Fin qui, nulla di che, abbiamo già detto. Ma chi è il presidente dell’Assoil School?  Sergio Polito, ingegnere navale. Ha iniziato la carriera in Saipem fino a ricoprire la posizione di Direttore Generale dei Servizi Tecnici. E’ stato Direttore Approvvigionamenti in Eni e Amministratore Delegato di Syndial, è stato Chairman di diverse società in Italia e all’estero.  Presidente settore idrocarburi di Assomineraria. Presidente Stogit (Snam Rete Gas). Insomma una vita tra gli idrocarburi. Indagato nel 2010, quando era Ceo della Syndial, dalla procura di Castrovillari, per presunto disastro ambientale. Era in Saipem quando la società fu coinvolta nello scandalo delle certificazioni di sicurezza delle navi. Sergio Polito, è anche amministratore delegato di Met Newen Spa società controllata dalla Maire Tecnimont di cui è dirigente, che si è aggiudicata i lavori, per 500 milioni, di realizzazione del centro Olio di Tempa Rossa per conto della Total.

Sergio Polito è marito di Palma Augusta, che sarebbe socia della Mediterranea Ingegneria srl, società del Gruppo Criscuolo Eco Petrol Service, che nel 2011 si era aggiudicata un subappalto di opere commissionate da Eni a Cosmi Spa. La moglie di Polito avrebbe anche una quota di partecipazione in Outsourcing srl, società coinvolta nell’inchiesta Total del marzo 2016. Anche Pasquale Criscuolo avrebbe una quota in Outsourcing srl.

La direttrice della scuola è Ida Leone, 51 anni, laureata in Lingue, ex moglie del giudice Pasquale Materi. Una vita lavorativa nello Smile Cgil. Nel 2011 approda all’Assoil School come direttrice. Non mettiamo in dubbio che l’incarico di direttrice è giustificato dalla professionalità e dall’esperienza della prescelta.

L’audizione della direttrice in Commissione parlamentare

In un’audizione il 16 maggio 2016 alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, in seguito ai fatti emersi dalle inchieste della magistratura su Eni e Total, il presidente Brandi fa questa domanda: “…Lì ci sono situazioni, per quanto ripeto le indagini seguano l’interpretazione di un codice o di un altro, che riguardano l’utilizzo delle torce, odori particolari, manifestazioni in giro che un po’ sono state segnalate: avevate la sensazione che qualcosa non andasse per il verso giusto? Parlo di sensazione, non vi si sta chiedendo una prova provata”.

La direttrice Ida Leone risponde: “…La scuola che dirigo è lì da cinque anni. Io vivo a Potenza e lavoro a Viggiano, quindi viaggio tutti i giorni, ma da umanista, che conosceva poco tecnicamente l’ambiente – l’impatto del centro è suggestivo, mi affascina anche l’ingegneria meccanica per quello che rappresenta – sapevo comunque sicuramente di operare in un’area considerata ad alto rischio.  Abbiamo seguito subito tutte le procedure di sicurezza, perché chiunque rientri in un perimetro di quell’area deve sapere che cosa vive tutti i giorni. Quando abbiamo assistito a qualche perdita in torcia, a qualche sfiammata, l’impatto emotivamente è stato forte, ma uscendo nel piazzale a rendermi conto di che cosa stesse succedendo degli ingegneri di processo accanto a me che lavorano in impianto mi hanno spiegato che è una benedizione il fatto che sfiammi il gas sfiammi in torcia, altrimenti esploderebbe l’impianto. Io l’ho raccontata proprio da profana. Che il gas che brucia in quel momento sia metano, quindi non una sostanza inquinante, e che ci sia un po’ di odore di H2S, di zolfo, è verosimile, è comunque un impianto industriale. Prendetela come la testimonianza di chi, come voi, potrebbe assistere a un fenomeno del genere. A voi le riflessioni.

L’Assoil School a chi serve?

Servirebbe alle aziende del circuito Eni e Total che lavorano in val d’Agri. Per quale motivo? Per formare operai e tecnici nel campo della sicurezza e per “diffondere” la parola dei petrolieri nelle scuole e nelle comunità locali. Eni, in una delle relazioni sulle attività estrattive, parla dell’Assoil School come se fosse sua. In effetti, oltre le apparenze, sembrerebbe roba sua, un’appendice tattica della Eni Corporate University. Fino ad oggi non pare che la Scuola abbia fatto granché. Qualche corso sulla sicurezza e per addetti alla sorveglianza, alcuni a pagamento. Un convegno sulla Salute, qualche iniziativa nelle scuole del territorio.  L’ultima il 28 aprile scorso: “We are safety heroes, la sicurezza raccontata ai ragazzi dell’Ipsia di Potenza”. Nel frattempo abbiamo assistito a decine di incidenti, a omissioni sulle informative di sicurezza, inchieste giudiziarie, a coperture interne al centro olio di manipolazioni, modifiche ai codici Cer, e così via. Alla faccia della safety.  Insomma, basta avere memoria di quanto accaduto negli ultimi anni, basta leggere le carte delle inchieste della magistratura, per farsi un’idea di quanto sia “grottesca” e forse fuorviante l’Assoil School di Viggiano. A proposito, il sito della scuola è un po’ magro, con poche informazioni e scarsi aggiornamenti. Sarebbe interessante conoscere il bilancio dell’Assoil School, magari leggendolo sul sito.