Distrazione di fondi e bilanci anomali, espulsioni in Avis Basilicata

Più informazioni su

    Espulsi per aver distratto fondi associativi e omesso di citare gli stessi nei relativi bilanci. E’ una nota del presidente dell’Avis di Potenza- Nicola Stigliani- ad aprire un nuovo capitolo della vicenda Avis 

    della quale ci eravamo occupati in un’inchiesta pubblicata il 3 febbraio scorso 

     

    dal titolo “Avis Basilicata, fatture sospette e affari di famiglia” in cui si evidenziavano numerose anomalie nella gestione dell’associazione e nel bilancio 2013. 

    L’espulsione. A distanza di pochi mesi una nota ufficiale dell’Avis di Potenza annuncia l’espulsione del presidente regionale De Asmundis e del tesoriore regionale Landro. Di seguito il testo del provvedimento emesso il 4 agosto 2015 a firma del presidente AVis Potenza, Nicola Stigliani. “Si comunica che l’Assemblea comunale di Avis Potenza, riunita in data 22 luglio 2015, ha deliberato l’espulsione dei signori De Asmundis Rocco e Landro Emanuele, dalla nostra associazione e pertanto non fanno più parte dell’Avis. La decisione è stata adottata al fine unico di autotutelare l’Associazione stessa, basandosi sui gravi sospetti, in qualche caso comprovati dagli interessati, di distrazione di fondi associativi ed omissione degli stessi nei relativi bilanci, nella consapevolezza del delicato ruolo svolto dall’Avis, che non può essere certamente pregiudicato da taluni comportamenti. Ne deriva che i signori De Asmundis Rocco e Landro Emanuele hanno perso qualsiasi incarico associativo e tantomeno possono rappresentare Avis presso le varie sedi

    A questo punto cerchiamo di saperne di più, comprendere se c’è una qualche correlazione con quanto da noi scritto a febbraio scorso e il provvedimento odierno. E’ lo stesso Stigliani a confermarci il tutto e a spiegarci a come si è arrivati all’espulsione di De Asmundis e Landro.

    Le voci di bilancio sospette. “La denuncia- spiega il presidente della sezione di Potenza- è partita nel maggio 2014 nel corso dell’assemblea regionale per l’approvazione del bilancio 2013”. Ed infatti- come da noi già evidenziato nell’inchiesta pubblicata il 3 febbraio 2015- il 19 giugno 2013 l’Avis comunale di Potenza scriveva una lettera dettagliata al presidente dell’epoca, Nicola Todisco (che si dimetterà nel novembre 2014), affermando che il bilancio consuntivo 2013 rispetto a quello del 2012 presentava forti aumenti di spesa in alcune voci: 35mila euro in più per i costi carburante di medici ed infermieri nonostante le donazioni fossero passate da 30.880 a 30.840, incongruenze sulle donazioni alle Avis comunali che ufficialmente ammontavano da bilancio a 861mila euro mentre da calcoli precisi ammonterebbero a 726mila euro, quindi una differenza nei computi di 134mila euro. “Una voce- spiega conferma Stigliani-che mi sembrò subito molto strana e su cui non venne fornita alcuna spiegazione”. Così come strani devono essere apparsi i costi per le assemblee nazionali passati da 3.796 euro nel 2012 a 23.733 nel 2013, quindi un aumento del 500%. Aumentati anche i costi del funzionamento del consiglio regionale Avis, passati da 8mila a 16mila euro nonostante l’invariato numero di consiglieri; le spese di manutenzione sede passate da 11.566 ad oltre 84mila euro; 33mila euro di spese telefoniche a cui se ne aggiungono 1900 di soli cellulari; raddoppiate le spese amministrative da 6.300 a 12.399 euro così come i costi assicurativi da 21mila a 50.181 euro. La lettera dell’Avis comunale di Potenza, protocollata al n. 161 – 19/06/14, accenna anche ad un prestito effettuato dall’Avis regionale alla PM Volley Potenza, del quale l’Avis potentina chiede ragguagli”. “Del prestito- aggiunge il dottor Stigliani- venne fatta un’ammissione che però non ci convinse in quanto si liquidò la questione spiegando che si trattava di “iniziativa di un dipendente non autorizzato da nessuno”. “Impossibile-sottolinea il presidente dell’Avis comunale di Potenza- che nessuno sapesse di tale uscita”. Alquanto anomala poi una fattura- la n.41 del 2013, per un importo di 34mila euro per la fornitura, da parte di Hemotrans International Srl, con sede a Napoli e Avigliano, di emoteche e kit trasfusionali, sembra neanche omologati e realmente ricevuti. Dalle carte in nostro possesso appaiono ‘soprendenti’ anche i Tfr  di alcuni dipendendenti: spropositati per una onlus. Così come sopra le righe è apparsa l’ultima assemblea regionale svoltasi a Latronico lo scorso aprile. Chi c’era ha parlato di “festeggiamenti faraonici” non in linea con la finalità che si prefigge l’associazione. 

    Un bilancio 5 volte superiore a quello dell’Avis Veneto. Il sospetto che la gestione economica dell’Avis, da parte di alcuni, fosse alquanto ‘allegra’ sorge anche da confronto del bilancio 2013 dell’Avis Basilicata (pari a 4.070.000 euro, di cui la maggior parte derivanti da rimborsi pubblici – regionali) con quello dell’Avis Veneto che ha 140mila soci (quasi sei volte quella lucana ), e un bilancio di 750mila euro. Qualcuno ha gestito in maniera poco trasparente i conti economici dell’Avis Basilicata? “Di certo- spiega Stigliani- ci teniamo a fare chiarezza e a difendere la nostra associazione da chi l’ha messa seriamente in discussione. Faremo tutto ciò che è nostro dovere fare per ripulire l’Avis da chi ha tentato di sporcarne il nome”. A questo punto la vicenda non potrà non avere conseguenze penali. La segnalazione è d’obbligo, così come scontata appare la segnalazione alla magistratura contabile. La palla adesso passa a loro. Gli elementi per aprire un’inchiesta ci sono tutti. E non da oggi. 

     

    Cosa resta dell’Avis di Basilicata. Il rischio che un’inchiesta giornalistica e gli inevitabili risvolti possano travolgere anche la parte sana di un’associazione il cui fine ultimo è quello di aiutare gli altri è sempre alto. Va detto però che in questi mesi in cui abbiamo seguito da vicino gli sviluppi della vicenda abbiamo conosciuto medici, dirigenti e volontari Avis ‘arrabbiati’ per quanto emerso e per il clamore suscitato dalla nostra inchiesta. Uomini e donne che si impegnano in prima persona per fare in modo che non vengano meno i valori per cui l’associazione dei donatori volontari di sangue ha avuto origine. Siamo certi che il nuovo corso dell’Avis Basilicata è appena cominciato e che i valori su cui si fonda torneranno a far risplendere un’associazione a cui ognuno di noi non può non dire grazie. Grazie per il vostro lavoro, per il vostro impegno e soprattutto grazie per aver avuto il coraggio di denunciare. 

    Quella richiesta di risarcimento per diffamazione. C’è poi la vicenda che ci riguarda da vicino. Per aver pubblicato l’inchiesta in cui si evidenziava quello che oggi viene confermato dal provvedimento dell’Avis Potenza, siamo stati chiamati prima ad un tentativo di conciliazione (con una richiesta da parte del legale rappresentate dell’Avis regionale di Potenza- De Asmundis- pari a 25 mila euro) e poi, citati in giudizio diretto (il 5 novembre 2015 dinanzi al giudice istruttore del Tribunale di Potenza anche in questo caso la richiesta risarcitoria è pari a 25 mila euro “per aver diffamato l’Avis”). Ma tant’èA noi non resta che ribadire l’importanza di donare il sangue. Solo pochi giorni fa il Centro trasfusionale dell’ospedale San Carlo di Potenza aveva infatti diramato una nota in cui si evidenziava la cerenza di sangue conseguente a una carenza di donazioni. Chi può, non rimanga indifferente!  

     

     

     

     

     

     

    Più informazioni su