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Quarantena per chi arriva dal Nord: Basilicata docet

Coronavirus: ormai tutta l’Italia è una zona rossa e la quarantena è per tutti. Perché non cogliere le opportunità che nasconde?

Prima che arrivasse l’ultimo decreto dal Consiglio dei Ministri l’Italia era suddivisa in zone rosse, gialle e verdi. Purtroppo, l’alta contagiosità del virus e il comportamento spesso irresponsabile di molti ha propagato il Covid-19 per tutto il Paese, nonostante le misure di sicurezza. Comunque, ormai è un fatto: bisogna rimanere a casa! C’è chi spolvera giochi di società, chi ne approfitta per anticipare le pulizie di Pasqua, chi ripassa l’intera filmografia di cui è in possesso e chi – finalmente – dopo ore in fila per fare la spesa, riesce a godersi un bel libro. Perché, invece, non impieghiamo questo tempo in qualcosa di costruttivo per il futuro, come una laurea telematica? Sono tantissime le proposte che arrivano in questo senso, ma è meglio affidarsi a Istituti riconosciuti come l’Università Telematica Niccolò Cusano.

L’esempio della Basilicata

Forse non tutti sanno cosa aveva deciso la Regione Basilicata per far fronte ai numerosi contagi del Coronavirus e alla continua mobilità delle persone che, nonostante i suggerimenti di comportamento, continuavano ad avere una vita sociale regolare. Verso fine febbraio, un’ordinanza emessa dal Presidente della Regione Vito Bardi imponeva a chiunque fosse rientrato in Basilicata dal Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Liguria, o che ci abbia soggiornato negli ultimi 14 giorni, sarebbe dovuto rimanere in quarantena presso la propria abitazione per 14 giorni, comunicando ai servizi della sanità pubblica la propria presenza. Con questo provvedimento del governatore lucano era anche disposto che i sindaci avrebbero dovuto collaborare con le varie istituzioni per censire i cittadini provenienti da queste regioni. Comunque, non sembra che abbia avuto un risultato positivo – sembra che di positivo ora ci siano solo i tamponi per verificare la presenza del virus – e le conseguenze possiamo vederle tutti: dobbiamo stare a casa. Approfittiamo per studiare?

Le opportunità nascoste

Per gli studenti il collegamento tra obbligo di rimanere a casa e studio è piuttosto scontato, binomio però che potrà venire in mente a ognuno di noi che abbia tempo in questo momento: tornare a studiare si può e non è necessario frequentare un Ateneo fisico. Fortunatamente, viviamo in un’era in cui siamo connessi h24, si può fare tutto con un click o dal proprio smartphone: con un pc e una buona connessione possiamo anche prendere una – o un’altra – laurea! Come fare? Con l’Università Telematica.

Come funziona l’Università Telematica

Le università telematiche hanno tantissimi vantaggi, non solo perché si può continuare a studiare e seguire i corsi anche in un momento difficile come questo, ma sono anche conciliabili con i propri impegni lavorativi o di famiglia una volta ripresa la vita normale. Vediamo come funziona. In pratica, dopo aver deciso il Corso di Studi che si vuole seguire e aver fatto l’iscrizione, si potrà accedere a una piattaforma dove saranno visibili h24 le lezioni: in questo modo di potrà scegliere l’orario a noi più congeniale. Sempre online sarà disponibile tutto il materiale necessario per studiare e per il superamento della prova finale. Solo per sostenere l’esame ci si dovrà recare nelle sedi fisiche dislocate in tutta Italia. Alla fine del percorso di studi, si dovrà scrivere una tesi di Laurea – come per gli Atenei tradizionali – et voilà, saremo in possesso di un diploma di laurea o master ottenuto, sì studiando, ma comodamente a casa propria.