Scoperto nuovo documento su Michelangelo foto

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    Un atto notarile vecchio di cinquecento anni, scritto a caratteri fitti e datato 7 settembre 1498, è stato ritrovato tra i faldoni dell’Archivio di Stato di Roma.


    La truffa. In questo documento molto danneggiato, piegato in quattro parti e il testo, vergato con inchiostro mescolato con albume d’uovo, sono ancora decifrabili i nomi di Michelangelo Buonarroti e Jacopo Galli entrambi coinvolti, insieme a un terzo testimone, nella compravendita di una casa. Il documento certifica che l’artista quell’anno abitava nel palazzo della famiglia Galli. Esso rappresenta una prova ulteriore del rapporto intercorso tra il Buonarroti e Jacopo Galli, uomo di fiducia del potente cardinale Raffaele Riario. Quest’ultimo, infatti, scoperta una ‘truffa’ dell’artista ai suoi danni lo costrinse a lavorare per lui a Roma, dove scolpì il Bacco e divenne famosissimo.


    Il genio scoperto per una truffa. Tutto infatti, ebbe inizio nel 1496 con una mossa troppo azzardata del ventenne scultore: un rampollo dei Medici, Lorenzo di Pier Francesco, aveva suggerito a Michelangelo di mettere sotto terra un Cupido in marmo da lui scolpito in modo da invecchiarlo e venderlo sul mercato antiquario romano a un prezzo maggiore, come opera antica. Per fortuna o sfortuna del suo esecutore, quella scultura capitò nelle mani del cardinal Riario, che da fine intenditore d’arte qual’era, si accorse di essere stato ingannato dai fiorentini. Per essere risarcito inviò un suo ‘gentiluomo’, il banchiere Jacopo Galli, con l’incarico di recuperare il denaro e assoldare il giovane scultore, riconoscendone il talento.


    La nascita di Bacco con Satiro e la celebrità. Fu così che Michelangelo lasciò Firenze per Roma, finendo nella sfera del ricco prelato che gli commissionò il celebre Bacco con Satiro. L’atto notarile, scoperto all’Archivio di Stato di Roma diventa quindi importantissimo perchè aggiunge nuovi e importanti elementi per districare il rapporto di lavoro e di amicizia tra Michelangelo e il Galli.

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