Terre Joniche, il sindaco di Ginosa riconsegna il Tricolore al Quirinale

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    Per protestare contro l’inerzia del governo che non ha stanziato «neppure un euro» per l’alluvione che ha colpito Ginosa Marina nel marzo scorso, provocando danni per 80 milioni di euro, il sindaco della città del tarantino, Vito De Palma, ha deciso di riconsegnare il Tricolore al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano In una lettera inviata al presidente della Repubblica, il primo cittadino chiede un incontro a Napolitano per restituirgli «l’amatissima bandiera italiana, quella che dovrebbe sventolare su un’Italia unita e non su un territorio, spesso caratterizzato da una disparità di trattamento, in termini di sostegno e di interventi». «Assistiamo – prosegue De Palma – ad una incostituzionale disparità di trattamento, da parte del Governo centrale, nei riguardi dei cittadini di Marina di Ginosa rispetto ai cittadini di Basilicata, Toscana, Liguria, Piemonte, Sicilia, anch’essi messi in ginocchio da terribili alluvioni». «La nostra località marinese – continua De Palma – ha subito danni per circa 80 milioni di euro, l’inagibilità per circa 300 abitazioni, evacuate da famiglie tuttora sfollate. Tutti danni, questi, certificati dalla Regione Puglia e dalla Protezione Civile, ai quali, almeno nella fase di prima emergenza, ha dovuto far fronte unicamente il nostro Comune. Ad oggi, abbiamo speso 1 milione 300mila euro, correndo il serio rischio di sforare il patto di stabilità». «Eppure – conclude – se per la zona pugliese non è stato messo a disposizione neanche un euro dal Governo centrale, per la regione Basilicata è stata emessa l’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 novembre 2011, che ha stanziato fondi per 15 milioni di euro. »È un’illegittima ed insopportabile disparità di trattamento, tra cittadini che hanno subito lo stesso drammatico evento. E, allora, possiamo ancora sentirci cittadini italiani? Se dobbiamo essere considerati cittadini di serie B, allora, sia pure a mezz’asta, l’amata Bandiera Italiana non può più continuare a sventolare sul nostro Comune«. (Fonte Ansa).

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