Chiamali fessi!

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In relazione alla vendita del tribunale di Potenza, il sindaco Vito Santarsiero aveva affermato di aver fatto le cose in “maniera trasparente”. Peccato che il Ministero di Grazia e Giustizia, nel rispondere all’interrogazione presentata dall’On.Rita Bernardini e dal gruppo radicale alla Camera, affermi di essere stato informato solo in data 11 maggio 2012, allorquando “l’ente trasmetteva via fax una nota con la quale si comunicava l’avvenuta stipula del contratto preliminare di compravendita, con patto di successiva locazione”.

Dunque, un’operazione che comporterà enormi vantaggi per l’acquirente e ulteriori sofferenze per le casse dello Stato viene comunicata solo a cose quasi fatte.

Il Ministero ha accolto pienamente le considerazioni critiche della deputata radicale, esprimendo “perplessità” e comunicando di aver inviato una nota all’Avvocatura Generale dello Stato per chiedere alla stessa “un parere in ordine alla legittimità dell’operato del Comune”. 

In attesa di conoscere l’autorevole opinione dell’Avvocatura, noi affermiamo con  le parole del Ministero di Grazia e Giustizia che se questa maldestra operazione dovesse andare in porto “non solo lo Stato avrebbe erogato a fondo perduto le risorse destinate alla costruzione dell’immobile, ma si ritroverebbe per di più a dover corrispondere il rimborso annuale dei canoni dovuti per la locazione dell’edificio”.

In questa vicenda gli unici conti che tornano sono quelli dell’on. Rita Bernardini. Sarebbe opportuno che, per tutelare l’interesse pubblico, il Comune di Potenza decidesse di rinunciare ad un’operazione vantaggiosa solo per la società finanziaria Maya SRL, che oltre ad acquistare a prezzi stracciati si ritroverà a percepire un canone di locazione doppio rispetto al dovuto. Infatti, come ricordava la deputata radicale nell’interrogazione, il canone in generale non dovrebbe mai superare il 5% del valore dell’immobile. E allora: perché se l’immobile in oggetto è stato valutato 32 milioni di euro si è stabilito un affitto di 3.200.000 euro annui? Maya in dieci anni avrà ripagato l’investimento e nei successivi 20(il contratto d’affitto è di 30 anni rinnovabili) trarrà un notevole profitto(circa 64 milioni di euro). Chiamali fessi!

Anziché svendere e scaricare i costi sulla collettività, il comune di Potenza potrebbe convenientemente contrarre un mutuo.

Nelle prossime ore valuteremo la possibilità di indirizzare un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica. Intanto, ribadiamo che a questi prezzi la Maya farà di certo un affarone. Non così si potrà dire di “Pantalone”. 

Maurizio Bolognetti Radicali Italiani

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