Fermato un uomo per l’incendio a Scanzano

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Sembra non aver agito per fini estorsivi.  È scattato il primo fermo di polizia nell’indagine sull’incendio, a Pan Agri, impresa che commercializza materiali in plastica

 

Un uomo di 36 anni, affetto da disturbi psichici, è stato bloccato a Castellaneta e portato in commissariato dalle forze dell’ ordine. L’accusa è  di aver appiccato le fiamme che tra la notte del 17 e 18 settembre hanno distrutto circa duemila metri cubi di materiale plastico. L’uomo non ha precedenti penali e sembra non aver agito per fini estorsivi. 

Le indagini in un primo momento erano state indirizzate verso il mondo del raket. La zona di Scanzano Jonico e del Metapontino in generale, ricca di imprese, è da tempo interessata da tentativi di infiltrazione criminale. Lo scorso anno, infatti, nella sola Scanzano sono stati otto gli incendi di tipo doloso, a cominciare dal rogo al deposito della Tradeco e proseguiti con l’incendio dell’auto del vice sindaco Sante Pantano, dell’azienda Praccini Secondo e dell’azienda Cupone. Atti simili sono accaduti anche a Policoro, Bernalda e Pisticci, mentre a Rocca Imperiale sono stati danneggiati alcuni mezzi che lavoravano nel cantiere della variante stradale della Statale 106 Jonica. Un allarme, quello della presenza di sodalizi criminali, denunciata da mesi anche da Don Marcello Cozzi di Libera: “Alcuni mesi fa avevamo denunciato richieste di denaro a commercianti del metapontino. La situazione che si vive in quelle zone è intollerabile. Che attentati intimidatori vengano fatti passare per una specie di autocombustione non è più accettabile, così come non è accettabile lo stato di assoggettazione che vige in quel territorio. Occorre denunciare, perché senza la denuncia da questa situazione di asfissia non se ne esce”.

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