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Chi dice che danneggiamo la Basilicata, che non la amiamo perché diffondiamo un’immagine negativa della regione, si sbaglia

E va bene, diciamo la nostra sulle critiche che alcuni sollevano verso il nostro modo di “fare giornalismo”. Per la verità sono pochi, ma proprio perché si tratta di osservazioni critiche noi le rispettiamo e le apprezziamo. Veniamo al dunque. Dicono che diamo sempre notizie cattive sulla Basilicata, che parliamo sempre male della nostra Regione, dei nostri politici, insomma di tutto quanto ci capita a tiro. E’ vero, anche se non completamente. Ma la critica ci sta, tutta.

E’ anche vero che c’è tanto giornalismo al contrario, che copre quasi l’intero panorama informativo regionale. Quel giornalismo che offre sempre “buone notizie”, che addolcisce quelle cattive, che fa da megafono fedele ai messaggi del Potere, senza alcuna osservazione critica, con scarsi approfondimenti. Legittimamente, per carità.

E’ quindi necessario, per consentire la formazione di un’opinione pubblica più consapevole, che ci sia qualcuno che faccia da contrappeso all’informazione “ufficiale”. Chiunque assuma posizioni di potere ha a disposizione diversi e molti canali di comunicazione e di informazione. Da quelli istituzionali, per esempio Basilicatanet, al servizio pubblico radio e tv, oltre ai tanti giornali della carta stampata. Senza parlare poi dei tanti blog, che si spacciano per giornale online, vettori fedeli dei messaggi ufficiali. Insomma a raccontare le cose belle c’è già tanta gente. Qualcuno suo malgrado deve raccontare le cose brutte.

A parte questa necessità di equilibrare i contenuti dell’informazione per provare a garantire un minimo di senso critico nell’opinione pubblica, v’è dell’altro. Chi dice che danneggiamo la Basilicata, che non la amiamo perché diffondiamo un’immagine negativa della regione, si sbaglia.

Noi amiamo la Basilicata, forse più di tanti altri che fanno finta di amarla mentre la distruggono. La amiamo così tanto che non riusciamo a stare zitti quando le viene fatto del male. Noi proviamo a dar luce agli ostacoli, alle zone d’ombra, alle oscurità, a svelare inganni e malefatte. Proprio perché questa terra l’amiamo. Avete mai provato a superare un ostacolo senza vederlo? Ecco, chi copre gli ostacoli, non fa il bene della Basilicata perché non l’aiuta a superarli. C’è gente che mette lo sgambetto e c’è chi ti avverte dei pericoli per aiutarti a superarli. O no?

Noi non vogliamo una Basilicata che coltivi il grano per riempire i granai, no. Vogliamo una Basilicata che coltivi il grano per fare il pane. Vogliamo una Basilicata che sia luogo di fioritura di umanità e sviluppo. E per questo non possiamo far finta di non vedere e di non sentire, quando i granai si riempiono a vantaggio di alcuni senza che gli altri abbiano il pane. Non possiamo girare la testa dall’altra parte quando vediamo che i campi di fioritura sono in pericolo. Non facciamo gli addetti stampa, né gli artigiani dei comunicati stampa ufficiali del Potere. Non siamo burocrati della notizia. Siamo giornalisti, liberi.  Comunque grazie per le critiche, ne abbiamo bisogno sempre, per migliorare o anche solo per riflettere. Criticare non è mai sbagliato.