Lavoro interinale nella sanità pubblica lucana “è inaccettabile”

Romaniello (Art. 1 Mdp) : "Questo modo di procedere non fa altro che rafforzare nella opinione dei più, l'idea che in Basilicata è impossibile aspirare ad un lavoro fuori dalla logica delle filiere e dell’appartenenza politica"

Il tema del lavoro interinale in diversi enti pubblici a partire dall’Arpab e dalla sanità sta facendo discutere sia in ambito sindacale che politico per la dimensione che sta assumendo, non ultima la dichiarazione del segretario generale della Cgil Basilicata, che chiede l’annullamento dei bandi.

È doveroso, che le forze di sinistra siano compatte nel sostenere il non utilizzo di questa forma di lavoro precario in settori strategici della pubblica amministrazione.

La scelta di questo governo regionale e della sua maggioranza, di ricorrere al lavoro interinale, con una gara del valore complessivo di 45,5 milioni di euro, per una durata 4 anni, che interesserà l’Azienda ospedaliera San Carlo di Potenza, l’Azienda sanitaria di Matera, l’Azienda sanitaria di Potenza, il Crob di Rionero e la Regione Basilicata, segue quanto già avvenuto per il “caso Arpab”.

È inaccettabile continuare in maniera ostinata a perseverare in una logica tesa ad assecondare il consenso elettorale anziché prefiggersi l’obiettivo di tutelare e potenziare i servizi pubblici da garantire ai cittadini.

La scelta di procedere al reclutamento della forza lavoro, nel pubblico impiego attraverso le agenzie interinali, oltre a far accrescere lo stato di precarizzazione del lavoro, rafforza l’idea che in Basilicata tutto è funzionale alla logica di cancellare ogni forma di selezione e concorso che rappresentano il punto fondante dell’accesso al lavoro nella pubblica amministrazione, violando i principi di trasparenza e del merito, come pare stia avvenendo per quanto riguarda la selezione della Manpower per conto di Arpab, che, prima non ha dato risposte a coloro i quali chiedevano le ragioni della esclusione dalla selezione e successivamente ha riaperto la stessa senza motivarne le ragioni di questo discutibile modo di operare.

Questo modo di procedere non fa altro che rafforzare nella opinione dei più, che in Basilicata è impossibile aspirare ad un lavoro fuori dalla logica delle filiere e dell’appartenenza politica, tanto da incentivare l’aumento esponenziale del flusso migratorio che riguarda i nostri giovani verso il nord del paese e la stessa Europa, perdendo in questo modo le energie migliori che potrebbero dare nuova linfa allo sviluppo nonché all’innalzamento della qualità dei servizi.

La sinistra e le forze progressiste che intendono lavorare per la costruzione di un nuovo centro sinistra, non possono non partire nella loro azione politica quotidiana dalla battaglia contro ogni forma di precariato, per l’affermazione dei diritti di cittadinanza, e la trasparenza nella gestione della cosa pubblica, garantendo a tutti parità di accesso al lavoro ed ai servizi a partire da quelli a tutela della salute e dell’ambiente.

Giannino Romaniello Consigliere regionale Art.Uno Mdp