Prestazioni a soggetti disabili, compartecipazione preoccupa i sindacati

Un provvedimento insostenibile che avrebbe un impatto drammatico sugli utenti e le loro famiglie

Le scriventi organizzazioni esprimono forti preoccupazioni per la decisione della Regione di applicare sulle prestazioni nei confronti dei soggetti disabili in internato e semi internato la “compartecipazione” economica del 30% per i trattamenti in strutture residenziali o semi residenziali, (ex art.26/legge 833/78).

Si tratta di un provvedimento insostenibile che avrebbe un impatto drammatico sugli utenti e le loro famiglie, molte delle quali in condizioni economiche disagiate, che sarebbero costrette ad interrompere i trattamenti.

La decisione della Regione, inoltre, avrebbe un impatto devastante anche sugli enti che operano in questo settore, che sono già alle prese con situazioni finanziarie estremamente precarie.

Basti solo pensare che l’AIAS di Potenza ha accumulato vari mesi di arretrato nel pagamento degli stipendi. Occorre aggiungere che le tariffe per queste prestazioni sono ferme all’anno 2009.

Bisogna ancora sottolineare che è inconcepibile che ad una famiglia che ha intrapreso un trattamento con le vecchie regole, mentre è in corso lo stesso trattamento, si cambiano le condizioni economiche.

Inoltre, molto probabilmente, i comuni che, in caso di indigenza delle famiglie dovrebbero sostituirsi nella quota del 30% ignorando questa norma e comunque se non contempla nei loro bilanci non potranno farvi fronte.

Alla luce di quanto evidenziato, pertanto, FpCgil, CislFp e UilFpl, chiedono alla Regione di sospendere il provvedimento e chiedono l’apertura immediata di un tavolo di confronto per trovare una soluzione ragionevole alla complessa problematica. Allo stesso tavolo la Regione dovrebbe coinvolgere la Direzione dell’Inps che eroga gli assegni di invalidità e accompagnamento.

 

A. Giuglielmi, UILFPL, R. Laurino FPCGIL, P. Locantore, CISLFP

 

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