Arpab, Uil Fpl: “Il caos regna sovrano”

Il sindacato sulla proroga dei contratti di somministrazione in essere per un massimo di 60 giorni

Come era ampiamente prevedibile l’accordo Regione- Arpab- sindacati nel quale si stabiliva la proroga dei contratti di somministrazione in essere per un massimo di 60 giorni al fine di espletare le procedure selettive a tempo determinato, fortemente volute dalla scrivente organizzazione sindacale non è stato rispettato.

Nonostante venne appositamente istituita una Task Force per definire i criteri per la selezione del personale a tempo determinato non sarà possibile concludere le procedure a tempo determinato addirittura in data anteriore al 30 settembre 2019.

Delle due l’una: o la Task Force non ha eseguito il compito affidatole in maniera diligente – cosa che pare poco plausibile essendo intervenuta la nomina solo in data 20 febbraio ed avendo già definito i criteri – oppure, più verosimilmente, il termine di sessanta giorni era impossibile da rispettare.

Quale che sia la causa di tale incresciosa situazione, la responsabilità non può che ricadere in capo alla Direzione dell’Ente: responsabilità aggravata dal fatto che la Uil Fpl aveva evidenziato con largo anticipo le criticità del percorso intrapreso sulla questione interinali, tra le quali che i 60 giorni non sarebbero mai bastati per l’espletamento delle procedure a tempo determinato.

Ma non è finita. Il Direttore dell’Arpab, per cercare di porre rimedio ha successivamente richiesto la convocazione urgente del Tavolo Regionale per il differimento del termine di mantenimento in servizio del personale in somministrazione.

Ciò nonostante, come noto a chiunque conosca anche solo i rudimenti del diritto sindacale, gli unici soggetti legittimati ad esprimere il consenso in ordine alla proroga dei contratti in somministrazione sono gli RSU.

Tra l’altro, l’accordo sottoscritto in sede di delegazione trattante in data 22 marzo, così come quello già siglato il 15 gennaio, non è stato condiviso dalla maggioranza degli RSU, bensì da soli 2 RSU su 7. La Uil Fpl, pertanto, dubita anche della sua validità.

Il Direttore dell’Arpab, anziché tentare di screditare la Uil Fpl agli occhi dei lavoratori in somministrazione nonché di strumentalizzare la decisione di non partecipare all’ultima delegazione trattante dei suoi rappresentanti (come si evince dal verbale dell’ultima delegazione trattante) dovrebbe piuttosto preoccuparsi della legittimità degli accordi sottoscritti.

La Uil Fpl ribadisce di aver seguito una linea coerente e trasparente, non prestando il proprio consenso ne’ ai tavoli regionali ne’ in sede di delegazione trattante per le ragioni a suo tempo già esposte e consacrate in atti.

Infatti, la legittimità del superamento di cui al CCNL 2016-2018 in ordine ai contratti di somministrazione ed ai contratti a tempo determinato non è stata affatto acclarata espressamente né dall’Aran né dalla Funzione Pubblica, diversamente da ciò che ha tutto l’interesse a sostenere il Direttore dell’Arpab.

Al contrario l’Aran si è limitata a pronunciarsi unicamente in ordine alla procedura contrattualmente prevista da seguire nell’ipotesi di mancato accordo sindacale.

Ad oggi, dunque, l’Agenzia ha prorogato i contratti in somministrazione superando i limiti del contratto collettivo sulla base di accordi sottoscritti con il raggiungimento di una maggioranza sui generis. All’Arpab, insomma, il caos regna sovrano!

Montagnuolo Egidio e Bisaccia Stefania Rsu Uil Fpl

Giuseppe Verrastro, segretario regionale aggiunto Uil Fpl

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