Fabbris (Sinistra): “Se Salvini vuole combattere la mafia guardi in casa sua al Nord”

Il monito del candidato lucano alle Europee da Cava dei Tirreni dove ha partecipato a un'iniziativa per il 25 Aprile

Sbaglia chi tenta di usare il 25 aprile come elemento di divisone degli italiani, e per miopi calcoli elettorali. Sbaglia in particolare il ministro dell’Interno e vice-presidente del Consiglio Matteo Salvini che approfitta di questa occcasione non per contribuire alla definizione di una identità nazionale ma per dividere il popolo”. Così, Gianni Fabbris candidato alle elezioni europee della Sinistra, che oggi ha partecipato  a Cava dei Tirreni ad una iniziativa di commemorazione della festa della Liberazione.

Secondo Fabbris,”sono ormai decenni come dimostra il processo Aemilia che il tema della mafia è coniugato soprattutto al Nord. Se Salvini vuole combattere effettivamente la mafia guardi in casa sua al nord, ormai invaso dalle mafie, dove c’è il volto nuovo del potere finanziario e speculativo, e da lì comanda settori importanti del mondo finanziario. Salvini la smetta di compiere atti contro gli interessi del Sud e cercare voti con una demagogia da quattro soldi. Dica una parola chiara su come farà a debellare la mafia dal nord Italia”.

Salvini con l’operazione in Sicilia – ha concluso Fabbris – fa due gravissimi errori: il primo è quello di contrapporre alla lotta per la libertà e la democrazia nata dalla resistenza la lotta contro le mafie. Come se fossero due cose diverse. Ma sbaglia soprattutto a celebrare la lotta alla mafia, in cui ci sentiamo tutti coinvolti, con un’iniziativa in Sicilia.

Presso il parco cittadino Giardino della Resistenza a Cava dei Tirreni Fabbris ha portato un Acero rosso donato da Altragricoltura alla memoria di Raffaele Monaco Lillo La Vallettaj insignito di medaglia d’argento al valor militare e nativo della provincia di Salerno portando un messaggio di Riscatto all’iniziativa insieme ai saluti di Matera, in Basilicata, la prima città del Sud Italia che si è liberata all’occupazione fascista l’11 settembre del 1943 con una grande sollevazione popolare pagata con il prezzo di 27 morti lungo le strade.