Le faceva masturbare e le toccava. Farmacista sospeso a Potenza foto

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    A seguito di indagini condotte da personale della Polizia di Stato e dirette dalla Procura della Repubblica di Potenza, oggi 13 gennaio, è stata data esecuzione ad un’ordinanza di sospensione temporanea (per quattro mesi) dall’esercizio del pubblico servizio di farmacista,

     disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari d Tribunale di Potenza nei confronti del titolare di una farmacia del capoluogo.

    Il farmacista si sarebbe reso responsabile di più condotte di violenza sessuale continuata aggravata e di interferenze illecite nella vita privata (anch’esse aggravate dall’abuso dei poteri ed in violazione dei doveri inerenti al servizio) consumate ai danni di almeno sei donne diverse, anche di giovane età (una in particolare giovanissima), che a lui si rivolgevano perché preoccupate per possibile stato indesiderato di gravidanza, al fine quindi di riceverne un consiglio in relazione ad una eventuale interruzione farmacologica.

    L’attività d’indagine condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Potenza- si legge in una nota- ha preso le mosse a seguito di una prima denuncia resa da una giovane donna che si era rivolta alla farmacia dell’indagato (amico di famiglia) al fine di ottenere la c.d. “pillola del giorno dopo”, ma dallo stesso invitata a ritornare in farmacia “prima” dell’orario di apertura pomeridiana. In occasione dell’appuntamento “programmato”, l’indagato la invitava prima ad effettuare un test delle urine – con un tester che lui stesso avrebbe provveduto a reggere in mano – e successivamente ad applicare un fantomatico rimedio e preparato, dalle potenzialità spermicide, che avrebbe però funzionato solo se preceduto da atti di autoerotismo e masturbazione. Cosa che peraltro andava fatta subito, “seduta stante”, potendosi servire del bagnetto di servizio retrostante il banco della farmacia. La giovane, seppure in forte imbarazzo ed un po’ incredula, acconsentiva ad effettuare quanto richiestole, e prospettatole come assolutamente necessario, convinta peraltro di poterlo fare nell’assoluta riservatezza. Si avvedeva però solo successivamente che l’uomo la stava furtivamente registrando e filmando attraverso una spycam (una piccola chiavetta usb dotata di telecamera in azione) da lui stesso preventivamenta occultata all’interno del wc.

    Sconvolta ed in forte imbarazzo, la giovane decideva di ricomporsi immediatamente e lasciare la farmacia e denunciare quanto le era accaduto. Nel denunciare presso la Squadra Mobile quanto accaduto, la ragazza riferiva pure di aver appreso da terzi che analoghi trattamenti “terapeutici” erano stati adottati dal farmacista anche nei confronti di altre donne, sempre nelle medesime circostanze. La successiva attività di perquisizione operata nei confronti del farmacista ha consentito di ritrovare e sequestrare diverso materiale informatico, ivi compresa la chiavetta incriminata, contenente dei filmati riguardanti non solo l’episodio raccontato dalla denunciante ma anche degli altri, analogamente carpiti di nascosto a danno di altre giovani donne, e sempre nel bagno della farmacia. La visione dei filmati e l’ascolto del loro audio hanno consentito agli investigatori della Squadra Mobile di appurarcome l’indagato tentasse ripetutamente di indurre le donne, attraverso teorie da lui elaborate, ad eseguire atti di autoerotismo idonei a soddisfare la sua concupiscenza, riuscendo anche in fugaci palpazioni di loro parti erogene.

    Ciò che è emerso è un vero e proprio modus operandi- sottolinea la Questura di Potenza: “L’agire durante l’orario di chiusura al pubblico della farmacia; la previa accurata occultazione della spycam; la somministrazione del test non richiesto dalle “clienti”; l’invito rivolto a queste ultime alla masturbazione e possibilmente al raggiungimento dell’orgasmo; la palpazione gratuita e di certo non necessaria delle loro parti intime; persino la conservazione e catalogazione del materiale carpito (con indicazione per ciascun filmato delle iniziali della cliente e della data di registrazione), evidentemente per poterne visionare i contenuti in un momento successivo a scopo di compiacimento sessuale.

    Il quadro indiziario è stato peraltro confermato dallo stesso indagato, in sede di interrogatorio preventivo, senza che lo stesso abbia saputo fornire, per altro verso, indicazioni specifiche circa il nome, la composizione e la provenienza del “preparato” da lui utilizzato nelle diverse e plurime occasioni. Quella dell’indagato – lo sfruttare situazioni di debolezza e malessere psicologico di alcune sue clienti, soprattutto di giovane età, preoccupate per un possibile stato indesiderato di gravidanza – si è rivelata essere insomma una vera e propria abitudine, sconfinante persino nella “serialità”. Alcuni dei video visionati hanno consentito di appurare inoltre come quest’ultimo abbia utilizzato la spycam anche al di fuori dell’esercizio dell’attività, per riprendere di nascosto sue ospiti presso una casa di villeggiatura (è il caso ad esempio della stessa denunciante) che inconsapevoli gli chiedevano l’uso del bagno dell’abitazione. Il Giudice per le Indagini Preliminari lo ha ritenuto cedevole alle su irrefrenabili pulsioni sessuali, dotato di una lucidità degna di un “delinquente seriale”, tale da rendere necessaria nei suoi confronti l’applicazione della misura di sospensione dall’esercizio del pubblico servizio. 

     

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