Il diritto di parola ai tempi del comandante Click

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    Vietare la vendita di qualcosa per impedirne il consumo. Proibire l’ingresso di qualcuno per evitare problemi

    Installare telecamere per difendersi da possibili malfattori. Armarsi per prevenire eventuali aggressioni. Tutto questo sancisce il fallimento del buon senso, la galera dell’educazione, il decesso dei principi della convivenza civile. Tutto questo decreta la ritirata in ordine sparso dei diritti di cittadinanza. Questi fallimenti si determinano anche quando rovesciamo la medaglia. E cioè quando si consente tutto a tutti, quando un male inteso senso della tolleranza scatena prepotenze e abusi. Quando contorti concetti di libertà prendono il sopravvento sulla ragionevolezza e sui sentimenti. Siamo dunque sprofondati in un neomanicheismo per cui le soluzioni ai problemi o sono nere o sono bianche. Le sfumature sono fatica, tempo, energie, che non vogliamo e non sappiamo vedere. Ci opprime un pensiero calcolante, digitale, algoritmico, seppure rozzo e arrangiaticcio. La conseguenza è la semplificazione del pensiero, figlia della tecnologia usa e getta. Per cui è sufficiente sapere che due più due fa quattro, inutile chiedersi perché due più due fa quattro. Per cui è inutile, e spesso improbabile, conoscere il processo che si scatena prima che un click trasporti un messaggio da un telefono fino all’altro capo del mondo: importante è che la magia si avveri. Un pensiero meno banale, più laterale, aiuterebbe tutti a vivere meglio. Aiuterebbe a riflettere in anticipo sulle conseguenze di una parola, di una frase, di un gesto, di una soluzione. Al contrario, la banalità, la semplificazione, cause del superficialismo moderno, ci fanno apparire normali cose che normali non sono. Accade così che la critica è sostituita dall’insulto, il ragionamento è rimpiazzato dagli slogan, il pensiero è surrogato dalla facile retorica, il cervello sopraffatto dalla pancia, il dubbio è annegato nelle certezze più stravaganti. Ecco a voi il superficialismo ai tempi del comandante Click: arrogarsi il diritto di parola per sottrarsi al dovere di pensare.

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