Lavello, il campo comunale non può ospitare partite di rugby

Più informazioni su

Illustre Direttrice, abbiamo letto con viva sorpresa la “lettera” in oggetto che, nei suoi contenuti, è per la più parte gravemente errata in punto di fatto e addirittura, in alcuni suoi punti, diffamante. Riteniamo, dunque, per amore di verità, e perché crediamo nell’impegno civico orientato all’onestà, alla correttezza, all’accoglienza, alla generosità, alla solidarietà verso tutti, oltre che al rispetto della “cosa pubblica”, di non poterci esimere dal riscontrare, se pure brevemente, tale “lettera”. Per farlo, occorre innanzitutto muovere da una premessa fattuale: il “Campo sportivo comunale F. Pisicchio” non è dotato di un campo di rugby, bensì esclusivamente di un campo di calcio regolamentare in erba naturale, di una pista di atletica e di un campo di calcetto in sintetico. C’è da aggiungere, solo per completezza, che il manto erboso del campo di calcio è stato realizzato oltre 20 anni fa ed attualmente il suo stato di deterioramento è tale che, oramai da diversi anni, malgrado gli sforzi encomiabili degli addetti alla sua manutenzione, dal mese di ottobre in avanti risulta spesso ai limiti della praticabilità (con conseguenti rischi per la incolumità dei calciatori oltre che inevitabile penalizzazione per il gioco stesso, e con immancabili puntuali e inutili proteste delle associazioni calcistiche). Ne deriva che il “Campo sportivo comunale F. Pisicchio” (che peraltro quotidianamente, da settembre a maggio, viene utilizzato da svariate associazioni sportive che coinvolgono calciatori di tutte le età) non può ospitare allenamenti, partite o peggio ancora “lab” e tornei di rugby. Ed infatti, il gioco del rugby – la cui bellezza, la cui nobiltà ed il cui fascino condividiamo ed apprezziamo – necessita, come noto, di appositi impianti per la sua pratica, né esiste (crediamo) un solo Comune d’Italia dove il rugby si pratica sullo stesso manto erboso del campo che ospita il gioco del calcio. E ciò in quanto la pratica del rugby comporta necessariamente un’usura del manto erboso (ad esempio in occasione del c.d. mischie) del tutto incompatibile con il gioco del calcio. Dunque, non è vero che il Comune di Lavello non permette l’utilizzazione del campo di calcio dello “F. Pisicchio” per la pratica del rugby in quanto vuole favorire le associazioni calcistiche; piuttosto è vero che se il Comune di Lavello consentisse tale utilizzazione renderebbe del tutto inutilizzabile il campo in questione per la pratica del calcio. E ciò sarebbe davvero grave, visto che – si ribadisce – l’impianto in questione è nato come campo da calcio ed è sempre stato un campo da calcio. Sport, per altro, che a Lavello coinvolge direttamente diverse centinaia di ragazzi praticanti dai 6 ai 25 anni, per non parlare degli appassionati, dei tifosi, dei famigliari e quant’altro. E del resto, se si consentisse ad un’associazione di praticare il rugby sul campo di calcio in erba naturale (ovviamente discorso diverso sarebbe se il manto fosse in sintetico), allora perché – per assurdo – non consentire sullo stesso manto la pratica del polo, e finanche del polo a cavallo? Purtroppo l’associazione “A’ssud” pare dimenticare che “fare sport” vuol dire, per prima cosa, “fare cultura”. E non può esistere cultura che non si basi sul rispetto della “cosa pubblica” e degli altri. Pretendere di giocare a rugby su un campo in manto erboso naturale destinato alla pratica del calcio c integra un atto di prepotenza, tal quale sarebbe quello di chi pretende di giocare a calcio nella piazza comunale del Paese o nelle aiuole della villa comunale. Gli amici di “A’ssud” nella loro lettera rivendicano letteralmente “il diritto ad esercitare lo sport che ci piace”. Va chiarito loro che questo diritto non esiste né può esistere perché in mancanza degli impianti sportivi (che per altro devono essere a norma di legge) non si ha diritto a praticare ovunque sia “lo sport che ci piace”. Si provi ad organizzare, qui a Lavello, un incontro di boxe davanti al sagrato della chiesta del “Sacro Cuore”, o una gara di nuoto nella fontana di Piazza Matteotti, per avere una controprova. Ci rammarica molto doverci esprime in questo termini, ma è incontestabilmente così. E la buttiamo sull’ironia perché ci sembra davvero assurdo che cose così elementari non siano chiare a chi pretende di fare sport, oltre che penoso che una vicenda del genere debba finire su una testata giornalistica regionale. Svolta la premessa che precede, su può rapidamente passando al resto che sintetizziamo nei punti che seguono: 1) la USD Lavello non è mai stata coinvolta, neanche per un solo giorno, nella gestione diretta o indiretta del “Campo sportivo comunale F. Pisicchio”, non conosce il testo del regolamento comunale (se abbiamo ben inteso, in via di definizione) a cui fa riferimento la lettera della ”A’ssud”, non ha mai avuto interlocuzioni con chicchessia circa un tale regolamento, né è minimamente interessata a gestire, per il futuro, l’impianto in questione, visto che per noi è già molto onerosa e faticosa l’attività sportiva che, per il solo amore del nostro paese e dello sport, portiamo avanti da 4 anni con immani sacrifici economici e personali. Ogni diversa affermazione in proposito costituisce una totale e grossolana falsità; 2) la USD Lavello non ha mai discusso, né tantomeno concluso, alcun accordo con il Comune di Lavello. Men che meno, dunque, un accordo basato sui risultati sportivi. A questo riguardo precisiamo, anzi, che dal 2011 ad oggi (e cioè dalla sua costituzione nella nuova composizione), malgrado le nostre richieste, ed al contrario di quanto fanno tutti gli altri comuni d’Italia, il Comune di Lavello, che pure finanzia altre attività sportive e culturali, non ha mai dato un solo euro di contributo alla USD Lavello (principale realtà calcistica locale, che peraltro non prende alcun contributo dagli atleti) e finanche, negli ultimi due anni, ha preteso che la USD Lavello pagasse ogni singola ora di utilizzazione del “Campo sportivo comunale”, cosa che puntualmente abbiamo fatto. Anche rispetto a ciò, dunque, ogni diversa affermazione costituisce una totale e grossolana falsità; 3) la USD Lavello neanche in questo mese di Agosto ha ottenuto alcun “privilegio” dal Comune di Lavello, in quanto solo a partire dal 18 Agosto ci è stato messo a disposizione il terreno di gioco del “Campo sportivo comunale”, sino a quel momento interessato da opere di manutenzione straordinaria (assolutamente necessaria). Noi avevamo l’esigenza, comunicata al Comune già nel mese di giugno e ribadita ai primi di luglio, di cominciare al massimo alla fine di luglio la preparazione atletica e tattica della squadra in vista dell’inizio del campionato di Eccellenza, e cioè del massima serie regionale, che quest’anno, dopo oltre 11 anni, ritrova finalmente Lavello protagonista. Ciò malgrado – lo ribadiamo – abbiamo dovuto accontentarci di fare allenamento sulla pista dell’impianto “F. Pisicchio” dal 28 luglio al 18 Agosto, perché il Comune ci ha negato l’accesso al terreno di gioco, e siamo stati costretti ad effettuare onerose trasferte a Venosa e Spinazzola per consentire alla squadra di avere a disposizione un terreno di gioco per effettuare anche la parte tattica della preparazione. Le nostre concorrenti non hanno certo dovuto subire un disagio del genere durante la preparazione al campionato; eppure noi non abbia abbiamo fatto alcuna polemica (questo è il nostro stile). Oggi, invece, e paradossalmente, la “A’ssud afferma, ancora una volta falsamente, che noi avremmo avuto privilegi dal Comune di Lavello. Incredibile!” 4) nella “lettera” qui riscontrata, oltre alle falsità sopra evidenziate, si affermano circostanze ancora più gravi discorrendo disinvoltamente di “contropartita elettorale”, “garanzia per la politica locale”, “legami stretti tra politica, dirigenze societari e partecipanti tesserati”, “funzionario comunale connivente”, ecc. Ovviamente, non sappiano, né immaginiamo a cosa si riferisca la denuncia di “A’ssud” che, sotto questo profilo, ha probabilmente rilievo penale. Senz’altro la questione non riguarda la nostra Associazione, che non ha mai svolto, neanche indirettamente, attività politica, né ha mai preso posizioni politiche, e che anzi ha volutamente ed accuratamente evitato alcun tipo di strumentalizzazione politica; né riguarda i suoi dirigenti, i suoi tecnici o i suoi tesserati, che non rivestono alcun ruolo politico e che, proprio al fine di salvaguardare l’associazione, si tengono ben lontani persino dai partiti politici locali, credendo di poter fare “buona politica” anche con il proprio impegno associativo a servizio dello sport e di Lavello. Al netto di tutto quanto sopra, resta il profondo rammarico per aver dovuto constatare ancora una volta come, anche in un paese come Lavello, c’è qualcuno che invece di incoraggiare, rispettare e sostenere chi, senza avere alcun interesse personale, fa importanti sacrifici per il bene della comunità, prova in tutti i modi a gettare discredito e aizzare polemiche. Non cadremo in questa provocazione in quanto noi amiamo davvero Lavello, ma era giusto qui affermare con forza la verità dei fatti perché ciò che rende la nostra associazione forte non sono i tre campionati di seguito conclusi con tre promozioni e l’accesso all’Eccellenza, ma la correttezza, l’onesta, la sportività, la generosità e la serietà con cui ogni giorno ci impegniamo per consentire ai ragazzi di Lavello di giocare a calcio a certi livelli e per regalare agli “ultras” ed agli appassionati momenti di gioia sana trascorsi a tifare per gli amati colori gialloverdi. Forza Lavello! USD Lavello

Più informazioni su