Piccoli negozi, ad agosto più aperture

A Potenza e provincia sempre meno saracinesche abbassate per ferie

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I consumi danno segnali di ripartenza, per quanto il quadro rimanga ancora instabile. Ma la ripresa non è ancora arrivata pienamente al commercio tradizionale, lasciando fuori in particolare i negozi più piccoli.

È il commento di Confesercenti ai dati Istat sulle vendite di giugno, che restituiscono – per l’associazione- un quadro complessivamente positivo, confermando l’inversione di maggio e proiettando finalmente le vendite verso una crescita oltre lo zero virgola.

A trainare sono le vendite della grande distribuzione (+2,4%), a loro volta spinte dall’ennesimo boom dei discount (+3,1%) mentre, per i piccoli negozi, il dato positivo di giugno (+0,9%) non basta a riportare in positivo un primo semestre negativo (-0,6%).

Per il dettaglio tradizionale, si legge in una nota, a pesare è l’incertezza di inizio anno e la forte contrazione delle vendite registrata, soprattutto, nel mese di aprile.

E ad agosto sono sempre più numerosi i negozi del settore food (alimentari, ortofrutta, macellerie etc) che restano aperti a Potenza e in provincia.

In questo modo – ha spiegato Giorgio Lamorgese presidente Confesercenti Potenza – intendiamo fornire un importante servizio ai cittadini che rimarranno in città, garantendo una dettagliata informazione sulle attività aperte, con l’obiettivo di garantire, anche nel mese di Agosto, uno shopping “easy”, a portata di mano di famiglie, anziani, soggetti fragili.”

Il fenomeno saracinesca selvaggia a metà agosto appartiene alle cronache dei mesi di agosto degli anni sessanta-settanta quando c’erano evidenti difficoltà a fare la spesa per chi restava in città.

Secondo le stime Fiesa Confesercenti negli ultimi 11 anni le ferie dei commercianti food durante la consueta “pausa agostana” si sono di fatto più che dimezzate, passando da una media di due settimane a quella attuale di 5/7 giorni. Con tanti che chiudono solo per 3 giorni.

In crescita, negli ultimi anni, anche il numero di attività sempre aperte, tanto da potersi ormai configurare un sistema distributivo “sempre aperti” ormai vicino al 15% delle attività, se comprendiamo gli esercizi di somministrazione e l’offerta food che giunge dai mercati rionali/settimanali e specialmente da super ed iper mercati. “

 

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