Agriturismo, tendenza in crescita in Basilicata

Diversificare le attività favorisce la sopravvivenza degli agriturismi

Diversificare le attività favorisce la sopravvivenza degli agriturismi; maggiore crescita per gli agriturismi gestiti da donne; due terzi degli agriturismi offrono più servizi; aumentano gli agriturismi produttori di DOP e IGP; stabile l’offerta di ristorazione; la degustazione rafforza l’offerta agrituristica: sono queste le tendenze dell’agriturismo in Basilicata secondo quanto emerge dal Rapporto Istat 2017.

Le aziende censite sono 151 per un totale di 1.933 posti letto; 16 offrono solo alloggio e 112 alloggio e ristorazione. I posti a sedere complessivamente sono 5.667 a cui aggiungere la disponibilità ricettiva dei punti ristoro-degustazione. Tra gli altri dati significativi quelli sulle attività che si possono praticare nell’agriturismo: in 77 aziende sono attività sportive, 55 promuovono itinerari escursionistici, 39 equitazione e altrettante “osservazioni naturalistiche”, 40 trekking, 47 montain bike. Poi ci sono 48 fattorie didattiche che organizzano visite guidate di scolaresche delle scuole dell’obbligo con laboratori nei quali i ragazzi si cimentano a preparare latticini-formaggi, la pasta tradizionale, curano l’orto, imparano a riconoscere le produzioni dei campi.

La tendenza che si rafforza in Basilicata – sottolinea Turismo Verde, l’agenzia agrituristica della Cia-Agricoltori Basilicata – è il sorpasso delle donne titolari sugli uomini: le donne sono il 60% con una crescita rispetto al 2016 dell’8% a riprova che si sta affermando una nuova leva di imprenditrici che crede nella diversificazione dell’attività aziendale ed è più sensibile alla domanda di turismo rurale. Si tratta di donne che non si limitano alla cucina, fattore di maggiore richiamo degli ospiti e che sono la punta di diamante dell’associazione Agri-chef fondata dalla Cia per caratterizzare questo tipo di professionalità che non ha nulla da invidiare agli chef stellati più famosi dei ristoranti “cittadini”. Le donne promuovono laboratori non solo di cucina e più di recente di impiego dei prodotti naturali per la cura personale e il benessere di altre donne.

Ancora, secondo il Rapporto Istat la dinamica spazio-temporale fra le aziende agricole autorizzate all’esercizio delle attività agrituristiche e quelle produttrici di derrate vegetali e/o zootecniche che, tal quali o trasformate, costituiscono prodotti DOP (Denominazione di origine protetta) e IGP (Indicazione geografica protetta) evidenzia fenomeni rilevanti. Sia per il 2011 che per il 2016 sono state identificate tre tipologie di aziende: le agrituristiche produttrici di DOP e IGP, le sole agrituristiche e le aziende produttrici di DOP e IGP non agrituristiche (per il 2017 i dati sulle DOP e IGP non sono ancora disponibili); l’unità territoriale di riferimento è costituita dal Comune in cui le aziende sono ubicate.

Il considerevole aumento degli agriturismi contemporaneamente produttori di DOP e IGP costituisce un fenomeno rilevante nel campo della multifunzionalità aziendale in agricoltura; tale evoluzione inoltre favorisce l’aumento del valore aggiunto realizzato dalle aziende. Gli agriturismi risultano così più attrattivi per i clienti che vogliono usufruire delle peculiarità agrituristiche ma anche gustare le eccellenze alimentari nella ristorazione, nella degustazione e nella possibilità di acquisto a km 0 delle migliori specialità del territorio.