B&B e case vacanza: “Abbiamo contribuito allo sviluppo turistico lucano e rispettato le leggi, ma oggi siamo abbandonati”

Il grido d'allarme e le proposte per la fase 2 dell'emergenza coronavirus degli operatori del Vulture Melfese

L’Associazione Culturale ProMelfi, costituita nel 2018, persegue finalità di promozione del turismo e diffusione dell’ospitalità turistica a Melfi e nel territorio lucano, valorizzazione del Vulture-Melfese ed in generale della Basilicata, delle sue peculiarità produttive, enogastronomiche, storiche, culturali e paesaggistiche.

ProMelfi è composta dai titolari di alcuni dei primi B&B sorti tra il 2011 e 2014 nel territorio del Comune di Melfi che oggi sentono forte la necessità di rappresentare le particolari difficoltà legate alla realtà delle strutture ricettive di tipo extralberghiero, con particolare attenzione a quelle definite “a conduzione diretta”, ovvero di tipo non imprenditoriale, non titolari di partita Iva ( tutti i B&B e della stragrande maggioranza delle case vacanza in Basilicata) e, pertanto, non destinatarie – ad oggi – di alcun provvedimento di aiuti e/o sovvenzioni da parte dello Stato e/o della Regione Basilicata.

In base alla normativa regionale vigente in Basilicata gli affittacamere possono costituirsi solo con partita Iva; le case vacanze possono costituirsi sia con che senza partita Iva; i B&B possono costituirsi esclusivamente senza partita Iva.

Dati sulle strutture ricettive extralberghiere 2014-2019.

Oggi la Basilicata vanta 1.516 strutture ricettive (fra alberghiere e extralberghiere), di cui ben 1.105 sono strutture ricettive extralberghiere. Di queste ultime, 775 strutture (cioè la metà del totale delle strutture ricettive presenti in Basilicata) sono costituite in forma non imprenditoriale e perciò sono prive di partita Iva e, di conseguenza, non hanno diritto ad usufruire di benefici e sovvenzioni messi a disposizione dagli Organi di Governo.

Nonostante l’ottemperanza rispetto alla normativa vigente oggi queste strutture non sono assolutamente considerate fra i soggetti destinatari di aiuti e contributi.

La premessa “normativa” è fondamentale per spiegare in primis come la mancanza di partita Iva non sia dipesa da una scelta compiuta dai titolari di B&B ma dal rispetto del dettato normativo regionale, nel senso di una preclusione all’apertura di partita Iva per questo tipo di attività.

Certo è che le circa 400 strutture costituite in forma di B&B e, più ampiamente le 775 strutture extralberghiere non imprenditoriali presenti in Basilicata non possono oggi essere abbandonate al loro destino, anche perché i loro titolari – all’epoca dell’apertura – si sono muniti di tutti i requisiti richiesti dalla legge per aprire la propria attività e, nel corso degli anni, hanno adempiuto ai doveri dalla legge stessa imposti (come gli obblighi di dichiarazione dei redditi percepiti, gli obblighi di notifica degli ospiti alla Pubblica Sicurezza e ai fini statistici Istat, le comunicazioni periodiche all’Apt dei periodi di apertura/chiusura e delle tariffe applicate…)

Hanno inoltre contribuito alla crescita del turismo e, più in generale, dell’ospitalità nel territorio lucano (si pensi anche all’ospitalità garantita a chi entra in Regione per motivi non solo culturali e turistici ma lavorativi e produttivi).

Proprio in virtù dell’art. 1 della L.R. 8/2008, hanno consentito lo sviluppo del turismo sostenibile, teso a favorire la conoscenza e la diffusione delle culture e delle tradizioni locali, grazie alla particolare dedizione dei titolari di dette strutture nei confronti dell’Ospite, all’accoglienza di tipo familiare ed all’erogazione di trattamenti e servizi personalizzati.

Basti pensare che, dal 2014 al 2019, la consistenza ricettiva per le strutture extralberghiere (B&B, Case Vacanze e Affittacamere) è cresciuta dall’8,2% al 20,3%, rispetto ai numeri in calo delle strutture ricettive alberghiere (dal 60,0% del 2014 al 53,5% del 2019). E ancora, se nel 2014 le presenze complessive nei B&B e case vacanze venivano quantificate in complessive 70.600, nel 2019 esse hanno superato le 250.000.

Ancora, il movimento clienti in Basilicata relativo alle 3 tipologie di strutture ricettive extralberghiere principali sopra citate è passato dal 5,2% del 2014 al 16% del 2019.

Si aggiunga che queste strutture sopportano costi importanti (rispetto al numero di camere gestite) per mantenere gli standard qualitativi richiesti dalla clientela, sempre

più esigente, per garantire un’offerta concorrenziale su piattaforme come Booking e Tripadvisor e per assicurare trattamento e servizi personalizzati. Di contro, rispetto alla previsione dell’art. 9 della Legge Regionale 8/2008, che ha previsto la “possibilità” per le Regioni di erogare contributi in favore delle strutture anzidette, queste ultime in passato non hanno mai potuto usufruirne perché di fatto la Regione non ha provveduto a dare operatività alla norma anzidetta!

Oggi esse vengono trattate alla stregua di strutture irregolari!

Si aggiunga anche che i Ricavi percepiti dai titolari delle strutture ricettive extralberghiere non imprenditoriali rappresentano per alcuni una fonte di reddito aggiuntiva ma comunque necessaria al proprio sostentamento, mentre per altri dette entrate rappresentano l’unica ed esclusiva fonte di reddito.

Le nostre proposte in vista della fase 2.

Nell’impossibilità di usufruire delle agevolazioni, per le strutture ricettive extralbeghiere non imprenditoriali si chiede alla Regione Basilicata e ai Comuni un intervento di fattiva collaborazione che garantisca quanto segue:

1) Copertura integrale della spesa per la sanificazione degli ambienti; 2) Copertura della spesa per la dotazione dei dispositivi di protezione personale e/o fornitura diretta dei citati dispositivi in proporzione al numero di posti letto di ogni struttura; 3) Finanziamenti (50% a fondo perduto e restante parte da restituire entro 5 o 10 anni con tassi agevolati) atti a garantire il proseguimento dell’attività e la ripartenza e proporzionati al numero di posti letto disponibili in struttura e al reddito dichiarato per l’anno precedente; 4) Creazione di un sistema di incentivi al turismo in Basilicata mediante la presentazione del territorio e delle sue peculiarità ed attrattive su scala nazionale ed internazionale.

Alessandra Perillo, vice presidente Associazione culturale ProMelfi