Stellantis, Fim: “Percorso condiviso per transizione elettrica, ma garanzie su occupazione e sicurezza”

Evangelista: trovare le soluzioni per traghettare gli stabilimenti italiani fuori da questo momento sfavorevole

La discussione sugli investimenti annunciati il 15 giugno scorso dal management Stellantis si sposta a Melfi. Ieri, 16 giugno, primo confronto tra i sindacati e la direzione di stabilimento per entrare nel merito della nuova piattaforma full electric prevista nella fabbrica lucana. Il confronto riprenderà lunedì 21 alle 10. “Melfi sarà il primo stabilimento ad avere una nuova piattaforma elettrica e oggi l’azienda ha iniziato ad illustrarci i dettagli del progetto”, ha spiegato al termine del confronto il segretario generale della Fim Cisl Basilicata, Gerardo Evangelista, evidenziando che “le premesse sono positive e vanno nella direzione da noi auspicata in questi mesi. Il fatto che non si parli più di ridimensionamento ma di nuovi investimenti nel comparto elettrico è un passo avanti importante per dare stabilità nel tempo al lavoro e per avviare concretamente quella transizione elettrica che tutti considerano la nuova frontiera dell’industria automotive”.

“Ovviamente – ha aggiunto il sindacalista – siamo solo all’inizio del percorso e la produzione dei nuovi modelli non dovrebbe partire prima del 2024 secondo i piani prospettati dall’azienda. Questo significa che dobbiamo affrontare una fase di transizione che non sarà brevissima in un contesto che è ancora di incertezza per i problemi delle catene di fornitura, in particolare di semiconduttori, e per l’andamento della domanda di mercato che ancora risente della coda lunga della pandemia. Per questo, nel frattempo, bisogna trovare le soluzioni per traghettare gli stabilimenti italiani fuori da questo momento sfavorevole e per reggere la competizione a livello globale che sull’elettrico è molto agguerrita”.

“La richiesta di Stellantis di concentrare la produzione solo su una linea a grande capacità, per destinare l’altra all’assemblaggio delle batterie, ci vedrà nei prossimi mesi impegnati per le opportune verifiche produttive e occupazionali. Si tratta di un cambiamento organizzativo sostanziale che deve essere tarato adeguatamente. Per quanto ci riguarda i cardini del piano devono essere: il mantenimento della capacità produttiva, la salvaguardia dei posti di lavoro e la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. L’idea è di costruire un percorso condiviso per traghettare Melfi nella nuova era elettrica”.

“In questo percorso il governo nazionale e le istituzioni locali devono giocare un ruolo fondamentale per accompagnare la strategia di rigenerazione industriale e tecnologica degli stabilimenti italiani con interventi su politica industriale, infrastrutture, innovazione e capitale umano. Su questo c’è ancora molto da fare per recuperare il gap con le altre nazioni europee che sulla transizione ecologica si sono mossi con grande anticipo”, ha concluso Evangelista.