Sanità in Basilicata, siglato l’accordo sulle prestazioni aggiuntive

Soddisfazione dei sindacati: riconosciuto impegno operatori sanitari

Siglato oggi in Regione Basilicata l’accordo sulle linee guida per l’utilizzo delle risorse aggiuntive regionali destinate al personale sanitario per il 2022, così come previsto dall’art 6 del contratto nazionale del comparto sanità.

Soddisfazione è stata espressa dai sindacati per l’accordo. Per Cisl Fp l’intesa raggiunta “riconosce il valore del lavoro svolto con grande sacrificio dal personale sanitario”.

L’intesa prevede l’ampliamento della platea del personale che potrà accedere alle prestazioni aggiuntive (queste ultime saranno elevate ad almeno 30 euro all’ora). Per il personale che non potrà accedervi l’accordo sottoscritto in Regione – specifica la Cisl Fp – prevede la realizzazione di progetti con una retribuzione analoga. Sarà ampliata anche la platea del personale cui sarà corrisposta l’indennità di terapia intensiva e di malattie infettive, compreso il personale infermieristico del 118. Per quanto riguarda gli incentivi relativi all’emergenza Covid-19 per le annualità 2020 e 2021 – spiega il sindacato – sono in arrivo ulteriori risorse europee che saranno immediatamente trasferite alle aziende sanitarie che provvederanno successivamente a distribuirle tra tutti i dipendenti.

Infine, l’intesa ha definitivamente chiarito la questione degli istituti contrattuali, quali permessi ex 104, malattia, etc., di cui il dipendente può beneficiare durante la mensilità in cui esegue la prestazione aggiuntiva. Oltre ad esprimere soddisfazione per la firma dell’accordo, che secondo il sindacato “dà il giusto riconoscimento a una categoria di lavoratori che in questo periodo di pandemia si è distinto per impegno e dedizione”, la Cisl Fp ha chiesto alla Regione Basilicata di accelerare l’espletamento dei concorsi unici regionali, incrementando al contempo i posti messi a concorso e quelli riservati alle procedure di mobilità.

Soddisfazione è stata espressa anche dalla Uil Fpl che nel merito, ha preteso la valorizzazione del personale coinvolto nell’emergenza pandemica attraverso l’estensione dell’indennità di malattie infettive agli operatori impegnati in strutture trasversali (quali pronto soccorso, 118, DSM), evidenziando che la  contrattazione decentrata regionale è uno strumento indispensabile non solo per venire incontro   alle sacrosante aspettative di chi ogni giorno si misura con un carico di lavoro talvolta insostenibile, ma che è anche un’opportunità per migliorare il servizio attraverso un utilizzo della produttività, finalizzata ai risultati e alla individuazione dei criteri per disciplinare le prestazioni aggiuntive.

È utile precisare che con la sigla delle linee guida regionali è stata allargata la platea degli aventi diritto alla suddetta indennità (OSS, autisti, tecnici di laboratorio) che l’attuale legge nazionale non contempla, nonché la possibilità dell’aumento dei fondi contrattuali in previsione delle nuove assunzioni. Il nuovo contratto, infatti, rende obbligatorio il confronto sindacale anche per definire alcune materie di natura tecnica, ma che hanno immediate ricadute positive sui lavoratori della sanità e sulla buona qualità del servizio.

In questa ottica la UILFPL ha quindi proposto ed ottenuto anche l’aumento delle   tariffe delle prestazioni aggiuntive (ALPI) ad euro 30,00 con la tassazione più favorevole per il lavoratore, chiedendone l’uniformità per tutte le Aziende Sanitarie assieme ad una interpretazione più ampia della norma che escludeva il personale che per qualsiasi motivo si assentava dal servizio, senza nessuna differenziazione (malattia, congedo 104 etc).

Altro straordinario traguardo è stato quello di disciplinare, dopo 17 anni, l’applicazione dell’indennità per particolari condizioni di lavoro (cosiddetta sub-intensiva), ai sensi dell’art. 86 comma 6 lettere a e b del CCNL, ai fini della sua estensione al personale sanitario del DEU 118 e dei PSA/OBI.

Fp Cgil commentando l’accordo afferma: Siamo riusciti, finalmente, a mettere un punto fermo su alcune questioni sulle quali da tempo chiedevamo delle risposte, prima fra tutte l’estensione dell’indennità di malattie infettive a ulteriore personale rispetto a quello previsto dall’art. 86 del ccnl e operante nelle terapie intensive e sub-intensive (compresi pronto soccorso, 118 e dipartimento di salute mentale, direttamente impegnati nel contrasto dell’attività epidemiologica. Sottoscritto anche l’accordo per l’equiparazione tra le aziende del servizio sanitario regionale dell’attività aggiuntiva del personale; la tariffa unica per il comparto è stata innalzata, su proposta della Fp Cgil, a 30 euro lordi, ma al netto degli oneri riflessi, che restano a carico delle Aziende Sanitarie, ospedaliera e irccs, ottenendo anche un’interpretazione meno restrittiva della norma sulla tipologia di assenze che escludono il personale dall’accesso all’Alpi. Raggiunto anche un accordo per l’allargamento della platea di personale che può accedere alla realizzazione di programmi aventi come obiettivo incrementi di produttività, qualità, efficienza ed efficacia utilizzando il fondo di cui all’articolo 81 o quota parte delle risorse regionali aggiuntive per la sanità, includendo pertanto anche tecnici di laboratorio, autisti soccorritori, oss e altro personale ad oggi escluso. Un primo ma importante passo quello odierno, pur in assenza di stanziamenti regionali aggiuntivi per l’anno 2021, che getta le basi già per il 2022 per dare risposte concrete ai lavoratori che in questi quasi due anni di pandemia hanno speso la loro professionalità con abnegazione e coraggio per porre un argine all’onda d’urto creata della pandemia e tutelare la salute dei lucani.