“Il 118 di Basilicata rischia di rimanere senza medici”

A lanciare l'allarme è Raffaele Pisani, segretario provinciale della Uil Fpl di Potenza

Più informazioni su

Alla luce della recente emanazione, da parte della Giunta Regionale, delle indicazioni operative per garantire il fabbisogno di professionisti nei Pronto Soccorsi, si esprimono forti preoccupazioni circa il futuro delle postazioni medicalizzate (ambulanze e punti di primo intervento) del Dipartimento di Emergenza Urgenza 118 di Basilicata. A lanciare l’allarme è Raffaele Pisani, segretario provinciale della Uil Fpl di Potenza che spiega: Infatti, in considerazione del contesto di precarietà in cui lavorano i medici convenzionati del 118, potrebbero maturare, in massa, l’interesse a partecipare ai suddetti avvisi, pur di vedersi riconosciuto quel rispetto professionale da troppi anni negato, soprattutto in termini di stabilità contrattuale. Per queste ragioni, onde evitare che da qui a qualche mese il 118 di Basilicata resti senza medici, è improcrastinabile mettere in atto ogni azione utile ai fini della stabilizzazione. Dobbiamo essere grati a questa platea di precari per il lavoro svolto con abnegazione e spirito di sacrificio da quando esiste il 118 in Basilicata, ovvero dal lontano 2004. Ora, dopo averli chiamati ‘eroi’, è venuto il momento di ascoltarli e di riconoscere loro quel rispetto professionale da troppi anni negato soprattutto in termini di stabilità contrattuale”.

“Parliamo di un settore, quello dell’Emergenza Urgenza, cruciale e strategico per la sanità lucana. Senza diritti e tutele -aggiunge il segretario della Uil Fpl-i medici continueranno a lasciare questo servizio, impoverendo ulteriormente il tessuto professionale dell’emergenza 118. L’intero Dipartimento di Emergenza Urgenza (DEU) dell’ASP si sta svuotando di professionalità e di competenza e questo non possiamo permettercelo. Bisogna procedere con la massima celerità possibile all’assegnazione degli incarichi di emergenza sanitaria territoriale, di cui la nostra regione, ha grande bisogno. Non è solo un passo avanti per rafforzare il personale sanitario, ma anche un modo per tutelare il lavoro e la salute dei cittadini.

Per questo -prosegue Pisani- è giunto il momento di dare piena attuazione a quanto stabilito nella legge di Bilancio di previsione dello Stato 2022: la possibilità di concorrere al conferimento degli incarichi vacanti per i medici che sono in servizio nelle strutture di emergenza-urgenza territoriale 118 e che hanno maturato un’anzianità lavorativa di almeno 36 mesi, anche non continuativi, negli ultimi dieci anni, nei servizi di emergenza-urgenza 118 con incarico convenzionale a tempo determinato. Ormai non ci sono più alibi, la norma pone le basi concrete per una riforma legislativa nazionale del Sistema 118 che con l’approvazione dell’emendamento Castellone restituisce agli operatori, in questo caso i medici convenzionati, la possibilità di accedere alla stabilizzazione contrattuale a tempo indeterminato, sino ad ora preclusa senza il possesso del corso in Medicina Generale. Si tratta di un significativo passo in avanti, che apre ad ulteriori, irrinunciabili ed urgenti traguardi da conseguire al più presto, quali la possibilità, su base facoltativa, di passaggio alla dipendenza da parte dei medici convenzionati.

Questi professionisti -conclude il rappresentante sindacale- hanno garantito il diritto alla salute dei cittadini tra mille difficoltà e con enorme spirito di abnegazione. Hanno il diritto alla stabilizzazione e a un inquadramento giuridico professionale. Il nostro impegno nelle istituzioni continuerà al fianco di questi professionisti.

Più informazioni su