Luigi Guerricchio “Anni Settanta” in mostra a Rionero in Vulture

L'esposizione a Palazzo Giustino Fortunato

«La forma delle cose mi turba»: potrebbe essere questo il sottotitolo della mostra di Luigi Guerricchio Anni Settanta in corso a Rionero in Vulture, a Palazzo Fortunato fino all’8 gennaio 2023. La citazione – riportata nel catalogo (Torre di Nebbia Edizioni)- appartiene all’autore delle 30 opere, tra dipinti, tecniche miste e grafiche, in esposizione.

La mostra – promossa dal Comune di Rionero in Vulture e da Enzo Ferrara Gallery di Matera, con la collaborazione di Antonio Guerricchio, geloso, attento e amorevole custode dell’Archivio Guerricchio – è curata da Mariadelaide Cuozzo, Docente di Storia dell’arte contemporanea dell’Università degli Studi della Basilicata e da Michele Saponaro, già storico dell’arte del Ministero della Cultura, che negli anni Ottanta ha conosciuto e frequentato Luigi Guerricchio fino al suo ultimo e fatidico giorno di vita quando a Matera nel Caffè Hemingway, il 25 giugno 1996, fu presentato Il Mercante della Murgia, il testamento artistico del “Guttuso della Murgia”. Dopo Matera – la città natale dell’artista – e Altamura, che lo aveva accolto nei tre lustri successivi agli anni Settanta, la mostra è approdata a Rionero in Vulture nello storico palazzo della famiglia di Giustino Fortrunato.

«Nato nel 1932, Guerricchio appartiene – come scrive la Cuozzo nel suo saggio – a quella generazione di artisti lucani che esordirono negli anni Cinquanta sotto la fondamentale influenza intellettuale di Carlo Levi, Rocco Scotellaro, Leonardo Sinisgalli, Ernesto de Martino e della cultura politica di segno meridionalista. La sua storia fu inizialmente caratterizzata da un nomadismo cosmopolita, da allontanamenti e ritorni, da viaggi, contatti e conoscenze fondamentali che gli consentirono di allargare i propri orizzonti culturali».
E ancora: «Tra la fine degli anni Sessanta e gran parte degli anni Settanta, in un momento apicale della produzione figurativa di Guerricchio, ben rappresentato dalle opere inedite selezionate, si apre una fase di intenso sperimentalismo coniugato a una raggiunta padronanza dei mezzi espressivi. Tale straordinaria stagione creativa, intensamente emozionale, fu caratterizzata da un espressionismo violento che stravolgeva le coordinate spaziali e figurative, sospendendo la rappresentazione tra realismo e visionarietà. Sia nei dipinti che nei disegni e nelle incisioni, l’artista raffigurava i suoi luoghi e la sua gente; tuttavia nella sua interpretazione il noto e il quotidiano si rivelano essere tali solo in apparenza, mutandosi in apparizioni tutt’altro che rassicuranti che nascondono un lato inquietante e quasi alieno».

Hanno collaborato al catalogo: Pino Colonna (grafica), Antonello Di Gennaro (riprese fotografiche delle opere), Michele Cosola – Selecta (allineamenti cromatici e prove colore), Giuseppe Forte – Grafica & Stampa.
Le foto, in rigoroso bianconero, che ritraggono Luigi Guerricchio nel suo studio, pubblicate in catalogo, sono di Giuseppe Maino: la sua prematura scomparsa, avvenuta qualche anno fa, ha lasciato un vuoto incolmabile nel campo della fotografia.

E’ possibile visitare la mostra fino all’8 gennaio 2023, con i seguenti orari: fino al giorno 25 dicembre, tutti i giorni, festivi compresi, dalle ore 9.00 alle 13.00 e in ore pomeridiane Martedì e Giovedì, dalle 15.00 alle 18.00 / Venerdì, Sabato e Domenica, dalle ore 17.00 – 20.00. Dal 26 Dicembre, tutti i giorni, compresi i festivi, dalle ore 9.00 alle 13.00 e in ore pomeridiane Lunedì, Mercoledì e Venerdì dalle 17.00 alle 20.00 / Martedì e Giovedì dalle ore 15.00 alle 20.00. Mentre per le le giornate di Sabato e Domenica gli orari di apertura sono dalle 11.00 alle 13.00 e dalle ore 17.00 alle 20.00.
Ingresso libero.