Università della Basilicata: dubbi sulla mobilità per 12 posizioni

E’ possibile stabilire i criteri di selezione dopo 5 mesi dall’acquisizione dei curricula?

Parliamo dell’Avviso pubblico per la Mobilità esterna in area amministrativa, con contratto di lavoro a tempo indeterminato e pieno, per le esigenze di diversi Settori e Dipartimenti delle sedi di Potenza e Matera. L’avviso è stato pubblicato sul sito web dell’Università degli Studi della Basilicata all’Albo Ufficiale il 17marzo 2023, scadenza domande 17 aprile 2023. A presentare la domanda con l’allegazione dei curricula entro la data di scadenza sono in 18.

La selezione riguarda i seguenti profili per 12 posizioni di categoria C: Settore Personale Trattamento Giuridico – Ufficio Reclutamento e Collaborazioni Esterne; 2. Settore Personale Trattamento Economico – Unità Amministrativa Personale non strutturato; 3. Settore Gestione Infrastrutture e Servizi Tecnici – Ufficio Edilizia; 4. Settore Gestione Infrastrutture e Servizi Tecnici – Ufficio Programmazione e Gestione Patrimonio Immobiliare; 5. Settore Affari Generali – Ufficio Trasparenza, anticorruzione e relazioni con il pubblico – UA Accesso Documentale; 6. Settore Affari Istituzionali; 7. Settore Contabilità – Unità Amministrativa Spese; 8. Settore Contabilità – Unità Amministrativa Entrate; 9. Settore Contabilità – Ufficio Fiscale; 10. Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo (DiCEM) – Settore Amministrativo Contabile; 11. Scuola di Scienze Agrarie, Forestali, Alimentari e Ambientali (SAFE) – Settore Amministrativo Contabile; 12. Dipartimento di Scienze (DiS) – Settore Amministrativo Contabile.

Ai sensi dell’avviso in parola, scrive il direttore generale nel provvedimento di nomina della Commissione “La selezione delle domande sarà effettuata da una Commissione di esperti, nominata dal Direttore Generale, mediante la valutazione dei curricula dei candidati ammessi al fine di verificare la rispondenza delle conoscenze e competenze possedute e delle esperienze maturate rispetto al profilo richiesto”.

Ebbene, fin qui niente di particolare. Nel verbale di Commissione “Esame e valutazione dei curricula”, riunita in modalità telematica, il 13 settembre 2023, alle ore 10.00, leggiamo che: “I componenti della Commissione, presa visione dei nominativi, dichiarano che non sussistono situazioni di incompatibilità tra essi ed i concorrenti, ai sensi degli articoli 51 e 52 del codice di procedura civile, né situazioni di conflitto di interesse. La Commissione procede dunque all’esame dei curricula pervenuti mendiate il raffronto dei profili professionali che emergono dagli stessi con i criteri fissati con il Verbale 1 del dì 12/09/2023.

(…) “La Commissione procede quindi a definire i criteri e la graduazione degli stessi utili all’individuazione delle figure da inserire all’interno dell’articolata organizzazione dell’Ateneo, tenendo conto delle attività e delle funzioni richieste, come desumibili da quanto dichiarato dai candidati nei rispettivi curricula. Sulla base delle informazioni desumibili da detti curricula, la Commissione prenderà in considerazione gli elementi ritenuti maggiormente coerenti con le esigenze organizzative espresse nell’avviso e con la prospettiva di immediato inserimento della risorsa nei ruoli dell’Ateneo. La Commissione, pertanto, nel caso in cui il curriculum risulti coerente con le esigenze organizzative espresse dall’Ateneo e in presenza di più candidati, decide di attribuire alla valutazione del curriculum 50 punti così articolati… Seguono le schede con l’attribuzione dei punteggi.

E qui la prima domanda: Può una università pubblica non prendere in considerazione titolo quali la laurea? È proprio corretto dare una valutazione di 2,5 punti sull’autocertificazione delle competenze linguistiche e dare 5 punti alle certificazioni in possesso di qualsiasi livello?

Su 18 candidati la Commissione ne seleziona 11 che affronteranno la fase del colloquio il 4 ottobre prossimo.

Ma la domanda più importante che poniamo è la seguente: è possibile stabilire i criteri di selezione dopo 5 mesi dall’acquisizione dei curricula? In altri termini per quale ragione tecnica improcrastinabile la Commissione tiene in mano i curricula per 5 mesi prima di stabilire i criteri? Di solito i criteri di selezione vengono stabiliti a monte, non a valle. Non in questo caso, perché? L’Unibas aveva quindi già chiari i profili e le professionalità da inserire nell’organico, eppure acquisiti i CV decide di stabilire i criteri dopo 5 mesi. Vi era la possibilità la possibilità di invio telematico dei curricula: Chi assicura i partecipanti che i CV non siano stati visionati dalla commissione prima della definizione dei criteri di attribuzione dei punteggi?

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