Al Museo Archeologico provinciale di Potenza si inaugura “Omphalos” di Massimo De Carlo

Le 23 opere in mostra sono realizzate attraverso il linguaggio della fotografia e della manipolazione digitale

Sarà inaugurata martedì 28 novembre alle ore 16:30, al Museo Archeologico Provinciale di Potenza, la mostra itinerante di arte contemporanea “Omphalòs” dell’artista aviglianese Massimo De Carlo, patrocinata dalla Provincia di Potenza. Le 23 opere in mostra, realizzate attraverso il linguaggio della fotografia e della manipolazione digitale, secondo Carmela Romano “sono senza dubbio un viaggio nell’antropologia umana che incrociano con sapiente dinamismo le dinamiche della filosofia”.

Dalla biografia di Massimo De Carlo, curata da Valeria Agile, emerge una figura poliedrica: Maestro d’Arte e diplomato in Arte Applicata e Pittura presso l’Accademia delle Belle Arti di Foggia, ma anche grafico, incisore, pittore, fotografo, nonché musicista ed artista dai molteplici interessi.
Dotato di grande creatività e passione, sperimenta nuove strade dell’arte andando oltre i confini ristretti dei singoli linguaggi, con l’approccio all’arte digitale e nell’ambito della grafica e della comunicazione visiva.

L’artista ha già realizzato una mostra personale dal titolo “Incisioni” nella torre Guevara a Potenza e fa parte del collettivo degli artisti di Galleria Lazzari a Roma oltre che di quello del Museo Internazionale della Microincisione di Roma. Tra il 2014 e il 2018 ha curato, insieme a Leonardo Corbo, la produzione artistica e la comunicazione visiva degli album “Stoptail” degli Stoptail e “Pais” di Rocco Mentissi.
La sua vena artistica si estende anche al campo musicale; suona infatti il basso elettrico e il contrabbasso, spaziando tra vari generi e prendendo parte a diverse formazioni musicali e progetti discografici. Svolge parallelamente la professione di docente di varie discipline artistiche.

Al progetto “Omphalòs” hanno collaborato: Valeria Agile, docente di Discipline audiovisive e multimediali, per la cura dei testi del catalogo d’arte, per l’idea progettuale e l’allestimento (unitamente all’autore); Vincenzo Camardelli, docente di Storia dell’arte, Cristina Acucella, ricercatrice di Letteratura italiana presso l’Unibas e Carmela Romano, docente di IRC e Teologia, per i testi; Angelica Carbone, docente di Inglese, per le traduzioni; Leonardo Corbo per le invenzioni sonore; Sagraf s.r.l. per la stampa dei materiali.

«Omphalòs è Massimo De Carlo – afferma Vincenzo Camardelli – intrappolato nelle mura di casa o del suo studio da cui tenta di combattere la mediocrità attraverso il suo fare. Solo partendo da questo assunto, e mantenendolo in filigrana sotto ogni opera, sarà possibile scoprirne il vero significato e comprenderne il senso etico e pedagogico». Per Cristina Acucella, Omphalòs è «l’energia creatrice intrappolata nel suo anelito di spazio».
La mostra resterà al Museo Archeologico provinciale di Potenza fino al 12 dicembre.

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