Elezioni Basilicata: fioccano richieste di amicizia, i candidati bussano in rete

La mercificazione dei rapporti umani, nei piccoli paesi lucani (e non solo per carità), in questo mese raggiungerà l'apice

In questa prima settimana di campagna elettorale, il dibattito politico fatica a scaldarsi davvero sui temi. Un centrosinistra unito da bisogni
e interessi, e un centrodestra che è anche un po’ centrosinistra, si somigliano troppo. Si fatica a vedere un tema che sia uno e che sia divisivo tra i due schieramenti ‘ammucchiata’. Niente dibattito su petrolio e sfruttamento ambientale, che pur ammorba questa terra da oltre un ventennio, in cambio di fame, e purtroppo, spesso, anche malattia. Nulla sullo sfruttamento del vento, con parchi e pale eoliche che in diverse aree, stanno pullulando come mai in passato, senza una chiara linea di confine. In modo selvaggio e senza un ritorno per la collettività. Nulla sulla sanità, sulle infinite liste d’attesa e sulla imperante migrazione sanitaria verso mete più attrezzate della Lucania.  E sul nodo ‘giovani’, occupazione ed emigrazione, stendiamo addirittura un velo pietoso. Meglio non avventurarsi proprio, penseranno i candidati di ogni ordine e grado.

Ma nella prima settimana di campagna elettorale che conduce alle elezioni del 21 e 22 aprile, c’è un tratto ‘comune’ che i lucani potranno notare. Qualcosa si è mosso. Le richieste di amicizia sui social. Persone che non avresti mai incontrato e salutato neanche al battesimo della nipote di zia Maria, ti chiedono l’amicizia. Spesso si tratta anche di stimati professionisti. Ti chiedi come mai. Salvo poi verificare che è  candidato nella lista X. É un esperimento semplice. Che chiunque potrà notare sulla propria pagina. Basta vedere le richieste di amicizia dell’ultima settimana. All’improvviso arriva la notifica. X ti chiede l’amicizia. Non è un fake, un troll, come spesso accade in rete, ma è un candidato. La mercificazione dei rapporti umani, nei piccoli paesi lucani (e non solo per carità), in questo mese raggiungerà l’apice.

Ti chiedo l’amicizia e indirettamente ti chiedo il voto. Ecco l’ultima frontiera dello scambio sociale. L’opportunismo eretto a sistema. A pagare pegno il cittadino di ‘paese’, oggetto della propaganda del ‘notabile’ di turno, spesso sorridente. Il quale pare quasi ammiccare e dirti: anche stavolta ti ho fatto fesso. A ciascuno la risposta che merita, ovviamente. In attesa della prossima richiesta di amicizia. Ne fioccano di ora in ora. A iosa. Aggiorniamoci…