Elezioni Basilicata: lettera aperta dell’Ordine degli Assistenti Sociali

L'appello alle candidate e ai candidati di tutti i partiti

Riceviamo, e pubblichiamo, dall’Ordine degli Assistenti Sociali della Basilicata, la lettera aperta alle candidate e ai candidati alle elezioni regionali

Gentilissime Candidate e Candidati,

Vi scriviamo per ricordare alla politica, ai decisori, il ruolo fondamentale svolto dalla nostra professione ogni giorno nelle istituzioni e tra le istituzioni per dare forza e valore alla al nostro impegno. In Italia gli Assistenti Sociali sono circa 47 mila, qui in Basilicata siamo oltre 570, impegnati su più fronti: tra i bambini, le famiglie, donne e uomini, minori stranieri non accompagnati, persone sole, anziani, con disabilità, con dipendenze, private della libertà, migranti…Siamo in mezzo a loro, al loro fianco. Ma siamo anche nelle nostre sedi per ascoltare storie di vita e cercare soluzioni a piccoli e grandi problemi, siamo in ospedale per far sì che il rientro a casa non sia un dramma per persone sole e vulnerabili, dietro uno sportello per affrontare il tema della ludopatia, in fabbrica, sul luogo di lavoro per fronteggiare eventuali problemi o necessità che si presentano nella vita aziendale e quotidiana dei lavoratori.

Vi scriviamo per dirvi che l’Assistente Sociale svolge anche un ruolo politico e sociale esercitato agendo con o per conto della persona e delle comunità, secondo precisi principi etici.

Vi scriviamo perché abbiamo un “mandato” per conto dei cittadini, sia singoli che associati, perché siamo incaricati ad agire, appunto, per loro conto e nel loro interesse con la responsabilità propria di un organismo pubblico non economico come l’Ordine degli Assistenti Sociali della Basilicata che ha tra i suoi obiettivi la promozione, lo sviluppo ed il sostegno di politiche integrate per il benessere della cittadinanza, collaborando  con l’associazionismo, il terzo settore, la cittadinanza, contribuiamo allo sviluppo di un welfare locale sempre più rispondente alle necessità ed alle potenzialità dei contesti di vita.

Vi scriviamo per sottolineare come sia fondamentale porre grande attenzione alle sfide che l’istituzione regionale può cogliere:

– ripensare un sistema di welfare regionale in un’ottica partecipativa, delineando un piano di politiche integrate capace di tenere insieme politiche sociali, politiche del lavoro e sviluppo economico, assumendo come premessa che la coesione sociale è fonte di sviluppo territoriale e la crescita deve passare attraverso la riduzione delle disuguaglianze sociali;

-monitorare le politiche sociali e l’impatto che le stesse hanno sul territorio.

Vi scriviamo perché “ci piace pensare” che i temi delle politiche di welfare e le scelte ed orientamenti strategici, siano tra i temi fondamentali per questa consultazione elettorale, a partire dalla tutela dei diritti, la salute, il rispetto della vita umana, della famiglia, l’aiuto agli ultimi, i giovani, la disabilità, il lavoro, l’accoglienza dei migranti, non possono essere considerati un “optional” da seguire o trascurare a seconda dell’orientamento politico o delle risorse disponibili.

Vi scriviamo perché vogliamo credere che i servizi essenziali alla persona in ambito sanitario e socioassistenziale possa essere un servizio veramente pubblico accessibile a tutti i cittadini. Per far fronte alle difficoltà e ai disagi crescenti delle persone e delle famiglie, servono professionisti/e motivati, adeguati nel numero, in modo tale da dare alle persone uno spazio di ascolto autentico e una partecipazione altrettanto autentica per costruire con loro progetti personalizzati. Connesso a questo tema è il fenomeno crescente delle aggressioni verso gli operatori: assistenti sociali, ma anche altri professionisti che lavorano su situazioni di grave disagio, dipendenze, conflitti familiari, violenze; le aggressioni sono legate al tema dell’impoverimento del welfare, della crisi, della povertà, ma anche ad una scorretta rappresentazione del lavoro sociale, che negli ultimi anni , anche nella nostra regione, è stata strumentalizzata; vi è una responsabilità mediatica e politica rispetto ad azioni che possono distruggere la fiducia non solo verso il servizio sociale professionale ma verso l’intero sistema di protezione e tutela, con il rischio che proprio le persone che si trovano nella condizione di fragilità e vulnerabilità non si rivolgano ai Servizi territoriali.

Vi scriviamo perché ci aspettiamo un impegno, da parte dei partiti volto a ridare alla politica l’importanza pedagogica che essa ha, nei confronti della società, ispirata ai valori costituzionali della dignità di ogni persona e di tutte le persone, della solidarietà, dell’uguaglianza e della pace, abbandonando la rincorsa folle del consenso. Ci aspettiamo una politica che non “speculi” sulla povertà e sulle miserie umane mettendo in secondo piano temi essenziali alla nostra convivenza.

Vi scriviamo infine, perché siamo disponibili ad essere ascoltati per contribuire con analisi, proposte, riflessioni critiche concrete e necessarie, Vi chiediamo a nome di tutte le persone che si rivolgono a noi, un altrettanto serio impegno a mantenere l’attenzione sui temi quali la salute, la famiglia e i giovani, la disabilità, il lavoro e la povertà. Nel momento in cui ci viene chiesto di fare una scelta, noi Assistenti Sociali della Basilicata vogliamo farla affidandoci all’impegno che dichiarerete di assumervi nell’affrontare le sfide importanti che ci aspettano nel prossimo futuro.  Il presidente dell’Ordine, Giuseppe Palo