Qualcuno non vuole Matera capitale della cultura

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L’isolamento ferroviario di Matera aumenta perchè sull’altro versante, quello per Bari, le ultime scelte in materia di trasporti penalizzano indirettamente la città lucana. Infatti è stata soppressa la linea che collega i centri murgiani della provincia di Bari. Era una chance, spesso invocata dai materani, per creare un collegamento tra la Basilicata ed il capoluogo pugliese ma anche questo adesso sembra finire in naftalina. Tutto questo mentre Matera si candida per diventare capitale della cultura dell’Unione europea nel 2019. Una candidatura che ha anche lo scopo di rompere questo isolamento infrastrutturale, «costringendo» a mettere Matera tra le priorità. Già più di un secolo fa si discuteva di collegare la città dei Sassi alla rete ferroviaria nazionale. Non è mai avvenuto. Sono sorti diversi comitati nel tempo. Per la Matera-Ferrandina tutto sembra essersi fermato tanto che Regione, enti locali ed Anas si stanno concentrando ora sul raddoppio della strada statale n. 7, visto che della ferrovia non sembrano esserci sviluppi immediati. Eppure l’inizio dei lavori risale al lontano 1980. Bisognava portare i binari da Ferrandina a Matera passando per un viadotto sul Basento e per la galleria di Miglionico, due opere importanti entrambe realizzate. Anche la sede ferroviaria c’è ma non è armata nè palificata ed elettrificata. Ovviamente mancano tutti i sistemi di automazione e certamente una linea progettata oltre 30 anni fa oggi andrebbe rivista. Mentre ciò che è stato fatto è diventato fatiscente. Come la stazione fantasma alla periferia sud di Matera. Un fabbricato abbandonato a se stesso.

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