I discoccupati della Val d’Agri simbolo di sogni svaniti
“Mentre il Governatore De Filippo è alle prese con l’osservazione delle stelle (progetto “Castelgauss”) non ho ancora capito cosa abbia promesso ai disoccupati viggianesi diventati, attraverso la loro disperata e civilissima protesta, il simbolo più emblematico in Val d’Agri di sogni di lavoro durati anni e svaniti. A meno che non pensi che ci sia posto per loro per osservare i detriti spaziali da Castelgrande, dove saranno investiti nuovi soldi regionali e comunitari”. A sostenerlo è Filippo Massaro, presidente Csail-Comitato Indignati Lucani, per il quale “i padri di famiglia senza lavoro residenti a Viggiano sono tornati a casa a mani vuote ed è proprio il caso di dire con sogni di stelle. Ma poiché chi deve sostenere una famiglia non può certo ridursi a guardare il cielo stellato di notte, la situazione è diventata drammatica e nessuno può aspettare un suicidio come purtroppo continua ad accadere nel resto del Paese per rendersene conto. La politica tutta, purtroppo, continua a sottovalutare il dramma quotidiano di migliaia di famiglie e sono curioso di sentire i discorsi dei sindacalisti in occasione del Primo Maggio per verificare cosa di nuovo sono in grado di dire ai disoccupati giovani e meno giovani e, in particolare, si diranno soddisfatti della lettera che De Filippo invierà all’a.d. Eni Scaroni arricchendo la lunga corrispondenza intercorsa da anni, sicuramente utile quando il Presidente deciderà di scrivere le sue memorie”.
Per il Csail-Comitato Indignati “c’è una cassaforte che è rappresentata dal P.O. Val d’Agri che può garantire posti di lavoro. Basterebbe – spiega Massaro – che ogni euro proveniente da royalties del petrolio e trasferito dalla Regione ai Comuni sia finalizzato all’occupazione e quindi a progetti realmente utili alle comunità locali. Niente mega-progetti e niente cabine di regia o gruppi di esperti, consulenti, progettisti, ecc. che sprecano risorse finanziarie in cambio di niente. A proposito di soldi, ci stiamo attrezzando per seguire l’esempio del Comitato Terre Joniche che ha stampato soldi falsi con la faccia del Governatore, stampando anche noi petrol-euro con l’immagine di un pozzo e del Governatore-sceicco a garanzia della copertura dell’effetto bancario e di credito. Chi sa se le banche, Equitalia, i negozianti li accetteranno considerando affidabile il Governatore-sceicco come invece funziona con il dinaro del Kuwait per il quale la faccia dell’emiro è una reale garanzia per la finanza internazionale”.