Manca il materiale per le suture, pazienti mandati a casa

Accade al Poliambulatorio di Sant'Arcangelo, dove il dentista non può lavorare

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La sanità in Basilicata: eccellenza di qua, eccellenza di là. Bla bla bla. Poi però accade che il dentista di una struttura pubblica è costretto a mandare a casa i pazienti perché non può mettere i punti di sutura.

A raccontarci quello che è successo è Nibia Celeste Curbelo, 53enne originaria dell’Uruguay che vive in Basilicata, a Guardia Perticara, da 25 anni.

La signora Nibia questa mattina avrebbe dovuto sottoporsi all’estrazione di due denti al Poliambulatorio di Sant’Arcangelo (frazione San Brancato), struttura sanitaria pubblica dell’Azienda sanitaria di Potenza.

Non volendo violare il suo diritto alla privacy le chiediamo se possiamo scrivere tutto e lei acconsente affinché si possa comprendere meglio il disagio che ha vissuto e sta vivendo come tutti gli altri pazienti che sono dovuti ritornare a casa senza poter usufruire delle cure odontoiatriche.

Dicevamo di un intervento per togliere due denti: “Gli ultimi due prima di poter procedere all’impianto- spiega Nibia- Ma il dentista non ha potuto procedere perché non aveva il materiale per mettere i punti”.

Nibia, ancora incredula, ci racconta anche che il medico era “incazzato nero perché aveva fatto richiesta del materiale quindici giorni orsono e perché oggi, non avendo ricevuto nulla, ha dovuto, suo malgrado mandare a casa i pazienti”.

Ci hanno detto di richiamare mercoledì prossimo, nel pomeriggio, e chiedere se sono arrivati i punti- ci spiega Nibia Celeste- Poi dovremo prenotare nuovamente e considerato che il dentista al poliambulatorio è uno solo e c’è solo il mercoledì e il giovedì, non oso immaginare di quanto si allungheranno i tempi di attesa.

Io intanto sto senza denti, che non è una bella cosa. Speravo di poter fare l’impianto entro Natale ma a questo punto …Se avessi avuto i soldi mi sarei rivolta a un dentista privato e avrei fatto prima”.

Ma così non è stato né per Nibia né per gli altri pazienti, che pur pagando un ticket, sono stati costretti a dover rinviare l’appuntamento col dentista con tutti i disagi che ciò può comportare.

A disagio si aggiunge disagio. “Stamattina anche gli operatori del poliambulatorio erano in crisi- aggiunge Nibia- perché l’impianto di riscaldamento non funzionava e sono stati costretti a lavorare indossando il giubotto”.

E il materiale per mettere i punti, che fine ha fatto? Stando a quanto ci ha raccontato la signora Nibia, sarebbe fermo al poliambulatorio di Villa d’Agri. Non si comprende, e non lo comprende nemmeno il dentista del polo sanitario di Sant’Arcangelo, perché nessuno si sia attivato per poter evadere la sua richiesta.

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