Industrie del Basento, su recupero produttivo interrogazione di Romaniello (Leu)

Il consigliere regionale chiede intervento su destino dei lavoratori

Il Consigliere regionale Giannino Romaniello ha presentato due interrogazioni al Presidente e alla Giunta, in relazione al destino dei lavoratori delle Industrie del Basento e al contratto sottoscritto dalla Regione con l’Associazione Allevatori per il contrasto della zoonosi da trichinella.

Sulla prima questione, il Consigliere di Liberi e Uguali ha chiesto conto alla Giunta del fatto che, nonostante i numerosi incontri intercorsi tra il Dipartimento Politiche di Sviluppo e Lavoro, Comune di Potenza e ASI si siano registrati ritardi nella realizzazione del programma di investimento volto al recupero dell’area ex Magneti Marelli. Inoltre il Consigliere ha chiesto quali siano ancora gli ostacoli da superare, a otto anni dall’apertura della vertenza, per realizzare il recupero dell’area produttiva e il ricollocamento di tutti i lavoratori. A tal proposito Romaniello ha ricordato come, a seguito del fallimento delle Industrie del Basento, dopo il periodo di CIGS, i lavoratori furono collocati in mobilità, anche alla luce della proposta della Retail building srl, nuova proprietaria dell’area ex Magneti Marelli, di realizzare un parco commerciale e direzionale e che, in più occasioni, i rappresentanti della società si sono detti disponibili ad assumere il personale in mobilità.

Per quanto concerne il secondo punto, il Consigliere Romaniello ha evidenziato che il Sindacato Italiano Veterinari ha inviato una lettera al Ministero della Salute e ai vari organi competenti della regione Basilicata evidenziando alcune criticità relative al contratto di affidamento del servizio di controllo della zoonosi da trichinella sulla specie cinghiale, stipulato tra Regione Basilicata e Associazione Allevatori  della Basilicata. Il Consigliere, pertanto. Ha chiesto al Presidente e alla Giunta regionale se le osservazioni del Sindacato Veterinari siano state prese in considerazione e per quale motivo la Regione Basilicata abbia sottoscritto il contratto di affidamento dei controlli unicamente con l’Associazione Allevatori, peraltro senza alcuna evidenza pubblica.