Revoca dell’accoglienza ai titolari di protezione umanitari. Potere al popolo: “Legge ingiusta”

Continueremo a mobilitarci con tutte le nostre forze

Il 15 novembre 2018 la Prefettura di Potenza ha emanato una nota indirizzata ai gestori dei Centri di Accoglienza Straordinaria della provincia, con la quale veniva comunicato che i titolari di Protezione Umanitaria presenti nelle strutture dovevano lasciare le stesse, in ottemperanza alla legge n.132/2018, entro l’1 dicembre di quest’anno.

Successivamente gli stessi enti gestori hanno fatto presente alla Prefettura il fatto che i titolari di Protezione Umanitaria erano e sono da ritenersi casi vulnerabili ottenendo così, dall’Ufficio Immigrazione della Prefettura, l’autorizzazione temporanea all’erogazione dei servizi di accoglienza per tutte le “…situazioni di migranti degne di particolare attenzione”, ma non “reintegrando” di fatto la totalità dei possessori di Protezione Umanitaria.

L’11 dicembre l’Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione, la campagna LasciateCIEntrare, Melting Pot Europa e le associazioni locali Optì Pobà e Libera Basilicata hanno inviato una nota alla Prefettura di Potenza per chiedere la revoca della circolare, ritenendo il DL n.113/2018 (convertito con modificazioni in L. n.132/2018) non applicabile retroattivamente e che, pertanto, i titolari di Protezione Umanitaria hanno pieno diritto di accedere ai progetti Sprar a causa delle “persistenti deficienze organizzative della pubblica amministrazione”.

La Prefettura di Potenza ha convocato una riunione urgente presso i suoi uffici in risposta alla sollecitazione delle Associazioni che, successivamente all’incontro, conclusosi con un nulla di fatto, hanno ribadito la necessità di monitorare la situazione al fine di una corretta attuazione della legge.

Se a Potenza non abbiamo assistito all’allontamento forzato dei migranti titolari di Protezione Umanitaria dai centri di accoglienza, situazione che si è verificata altrove, è solo perchè i gestori dei centri hanno deciso, in questa fase di confusione, di attendere ulteriori disposizioni nonostante la non corresponsione della diaria giornaliera.

Su Matera invece quanto accaduto è risultato essere ancora più restrittivo e dannoso, avendo la Prefettura emanato una simile nota a quella inviata dalla Prefettura di Potenza, non escludendo per altro dalla decisione nemmeno i cosiddetti casi vulnerabili e agendo ad ogni modo in maniera parziale ed arbitraria, oltre che umanamente inaccettabile.

Che il decreto avrebbe provocato effetti spregevoli a vari livelli, lo avevamo sostenuto sin dall’inizio.

Siamo di fronte quindi alle prime conseguenze di questa nuova legge che non sta facendo altro che allargare la forbice dell’esclusione sociale in perfetta sintonia con la scelta governativa di far crescere il malcontento sociale tra i più deboli, gli indifesi e gli ultimi, mettendoli in conflitto tra di loro.

Come Potere al Popolo guardiamo con favore anche all’iniziativa delle suddette associazioni di fronte alla “fretta” dei Prefetti di Potenza e Matera e per questo chiediamo la revoca delle intempestive misure di allontanamento dei titolari di Protezione Umanitaria.

Potere al Popolo intende ribadire che continuerà a mobilitarsi con tutte le sue forze contro una legge ingiusta, pericolosa e disumana.

Potere al Popolo Basilicata