Venum 3.0, stipendi arretrati. Filcams Cgil e Uiltucs annunciano azioni di protesta

I sindacati: Lavoratori si sentono, ancora una volta, presi in giro

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Filcams Cigl e UilTucs su vertenza Venum 3.0.

“In riferimento al verbale di incontro, siglato in data 28/01/2019, con cui l’azienda Venum 3.0 si impegnava a creare un fondo per i dipendenti dimissionari versando una somma di euro 24.500 ogni fine del mese, a tutt’oggi i lavoratori non hanno percepito quanto l’azienda si era impegnata a corrispondere, lavoratori che ancora una volta si sentono pesantemente presi in giro dall’azienda poiché lo scopo del suddetto verbale doveva portare ad aumentare le rate agli ex dipendenti con credito vantato man mano che gli aventi diritto avrebbero soddisfatto la loro richiesta economica.

In data 11/04/2019, lo stesso amministratore della Venum 3.0 Srl comunicava che avrebbe effettuato un bonifico di circa euro 20.000 che, suddiviso tra tutti i n.70 ex dipendenti dimissionari, sarebbe consistito in circa 285 euro a persona.

Detto questo abbiamo, nostro malgrado, appurato che non solo non è stato effettuato il sopracitato versamento di euro 20.000 (confermato dalla stessa azienda alla redazione del Tg3 Basilicata sempre in data 11/04/2019), ma che, l’importo versato in data 12/04/2018, (quindi, oltretutto, in forte ritardo) ammonta precisamente a: euro 250 cadauno per gli ex dipendenti con contratto a tempo indeterminato; euro 150 cadauno agli ex dipendenti con co.co.co; euro 0 (zero) a 3 ex dipendenti, tra cui Domenico Chetti (rappresentante sindacale interno Cgil) e un’altra ex dipendente con invalidità accertata e, purtroppo, seri problemi familiari all’azienda noti.

Si segnala che hanno ricevuto euro 250, quali arretrati oltre lo stipendio corrente, anche alcuni dipendenti ad oggi ancora operativi in azienda, in aggiunta ad alcuni ex dipendenti co.co.co A fronte di questi reiterati e gravi atteggiamenti, la Filcams Cgil e UilTucs, congiuntamente ed insieme agli ex dipendenti, si stanno attivando per effettuare delle concrete e serie azioni di protesta”.

Filcams Cgil e UilTucs Basilicata