Rottamazione Imu agricola 2014-2015, “Va estesa in particolare per Basilicata e Puglia”

Un Odg presentato dal senatore lucano De Bonis

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Il settore agricolo sconta, ormai strutturalmente e non soltanto a livello congiunturale, una gravissima crisi economica, che si aggiunge alle emergenze provocate dalle ripetute calamità naturali che si sono abbattute sui territori. Uno dei modi per venire incontro agli agricoltori in questo momento di grave difficoltà sarebbe quello di prevedere l’esenzione dall’Imu per i terreni agricoli che si trovano nelle aree più fragili. Per questo abbiamo chiesto al governo di valutare la possibilità di estendere la cosiddetta rottamazione Ter agli accertamenti Imu agricola 2014-2015, in particolare per i comuni di Basilicata e Puglia”.

Lo ha dichiarato il senatore Saverio De Bonis, membro della IX Commissione Agricoltura del Senato, nel commentare l’Ordine del giorno da lui presentato al decreto Mille proroghe, assieme alla senatrice Loredana De Petris, e accolto dal governo come raccomandazione.  

Come si legge nell’Odg, l’inclusione per il 2014 e il 2015 di alcuni comuni negli elenchi dei territori non più esentati dal pagamento dell’Imu agricola “ha provocato un doppio effetto negativo sulla già critica condizione finanziaria degli enti locali interessati: da un lato si è verificato il taglio netto e consistente dei trasferimenti statali e dall’altro il mancato introito del pagamento da parte degli agricoltori per via della grande crisi che attraversa il settore agricolo, dell’incertezza sull’esito dei ricorsi promossi dai comuni e per la grandissima difficoltà amministrativa dei comuni di dover costruire, a partire dai dati del catasto, la banca dati utile per emettere gli avvisi di accertamento nei confronti dei proprietari dei terreni agricoli”.

Tra l’altro, in questo clima di incertezza dovuto alla crisi e all’attesa delle decisioni della Corte costituzionale in materia, sono scaduti i “termini per effettuare il ravvedimento operoso del tributo con la conseguenza inderogabile dell’applicazione di interessi e sanzioni a carico dei contribuenti”. Inoltre il cosiddetto decreto “crescita” del 2019 ha stabilito che “i comuni possono aderire alla definizione agevolata cosiddetta «rottamazione-ter» nei termini e nelle modalità previsti dallo stesso decreto ma esclusivamente con riferimento alle entrate, anche tributarie, non riscosse a seguito di provvedimenti di ingiunzione fiscale”. E dunque “la fattispecie di cui agli accertamenti della cosiddetta IMU agricola 2014 e 2015 non ricade attualmente nel perimetro stabilito dal Governo della cosiddetta «rottamazione-ter» in quanto non trattasi di entrate non riscosse a seguito di provvedimenti di ingiunzione fiscale notificati o ruoli dal 2000 al 2017”. 

Alla luce di tale complicata vicenda – si legge ancora nell’Odg –, il settore agricolo e le deboli economie locali si troveranno in una gravissima difficoltà economica e finanziaria che certamente provocherà anche il collasso di diverse aziende agricole già in ginocchio per le condizioni pessime in cui versano dopo ripetuti cicli economici negativi e calamità naturali. Tale difficile situazione comporta inevitabilmente anche problemi di tenuta sociale nei territori comunali citati, il cui settore più importante risulta essere l’agricoltura che condiziona a cascata anche i settori residuali (edilizia, commercio, servizi ecc.)”.

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