Stati Generali del Lavoro. Mondo datoriale e sindacati uniti su “Patto per la Basilicata”

Il 19 febbraio a Potenza la presentazione dell’alleanza per un programma comune di sviluppo

Forze sociali e datoriali insieme per un disegno progettuale condiviso che parte da un punto capitale: rafforzare il sistema produttivo per creare lavoro stabile e dignitoso. Questa la cornice dell’iniziativa che si svolgerà mercoledì 19 febbraio, a partire dalle ore 10, al Park hotel di Potenza, nel corso della quale si celebreranno gli Stati Generali del Lavoro e dell’Impresa “Un Patto tra produttori per il lavoro e lo sviluppo – la Basilicata non può aspettare” promossi dalle confederazioni regionali Cgil, Cisl e Uil, Confindustria Basilicata, Pensiamo Basilicata, Coldiretti Basilicata.

Di fronte a uno scenario preoccupante per la tenuta dei sistemi produttivi e per la base occupazionale, le forze sociali e datoriali della Basilicata hanno deciso di dare avvio a un disegno progettuale comune di responsabilità. Un obiettivo ambizioso, che tende a determinare le condizioni per lo sviluppo economico, occupazionale e sociale del nostro territorio con la definizione di traiettorie di crescita condivise che si traducano in un nuovo ciclo di pianificazione strategica, orientando la qualità dell’azione pubblica e privata. È il tempo che la Regione Basilicata maturi la consapevolezza che la materia “programmazione e sviluppo” non è proprietà esclusiva del governo regionale, ma richiede un confronto a tutto campo per dare avvio a una urgente stagione di politiche di sviluppo necessarie alla crescita della nostra regione.

Il mondo dell’impresa e del lavoro, della produzione e della cooperazione della Basilicata intende così dare vita a un progetto comune, individuando obiettivi strategici condivisi, sulla base dei rispettivi documenti programmatici, nella piena affermazione dell’imprescindibile valore del confronto. L’obiettivo ambizioso è dare impulso a un nuovo corso di azioni virtuose per un modello di sviluppo dell’economia, del lavoro, del benessere, dell’equità sociale che chiama a nuova responsabilità la Basilicata.

Il “Manifesto 2030 per il Lavoro e per la Basilicata” di Cgil-Cisl e Uil, la “Piattaforma Programmatica delle Piccole e Medie Imprese” di Pensiamo Basilicata, “Lo Scenario, la Visione e la Proposta” di Confindustria Basilicata costituiscono importanti contributi per affermare il principio della partecipazione e della concertazione con le parti economiche e sociali nella programmazione regionale.

La sfida è fare della Basilicata una regione del Mezzogiorno aperta e integrata nei suoi confini, in relazione con i processi globali. L’idea di fondo è che la Basilicata, con una programmazione mirata al rilancio dell’economia e della competitività del territorio, metta in sicurezza l’ambiente e rafforzi la piattaforma logistica al servizio dei sistemi produttivi – attraverso l’implementazione della ZES Jonica – e, contestualmente, valorizzi in un quadro sostenibile le numerose risorse naturali di cui dispone: acqua, energia, agroforestale, cultura dei luoghi, ruralità e una nuova percezione delle aree interne.

Otto i macro obiettivi che delineano le coordinate dalle quali muove l’alleanza tra le forze rappresentative del mondo del lavoro e dell’impresa: sviluppo, crescita e competitività dei comparti produttivi strategici del territorio per una Basilicata attrattiva e smart; giovani, tecnologie e saperi per lo sviluppo economico regionale;

svolta green per l’ambiente e l’energia; agricoltura, agroalimentare e ruralità; infrastrutture e mobilità; questione urbana e territoriale; persone, lavoro e welfare; riforma della governance regionale e qualità della Pubblica Amministrazione; turismo e impresa culturale e creativa.

La relazione del direttore dello Svimez, Luca Bianchi, aprirà i lavori, con un focus sullo stato di salute dell’economia lucana.  Seguiranno gli interventi dei rappresentanti del mondo datoriale e sindacale. Concluderà il segretario nazionale Cgil Emilio Miceli. I lavori saranno moderati dal caporedattore della Gazzetta del Mezzogiorno, Massimo Brancati.

Nota congiunta Cgil, Cisl e Uil