Coronavirus, Uil: Pensare oltre l’emergenza si riaprano anche le Unità Operative accorpate

"Bisogna riprendere gli interventi chirurgici e riaprire almeno una parte delle attività che sono state accorpate garantendo le condizioni di massima sicurezza"

In questi giorni i numeri dell’epidemia indicano una incoraggiante discesa. Troppo poco ancora per poter respirare. Questa tragica pandemia però rischia di cambiarci la vita per lungo tempo e dovremo imparare a conviverci. E proprio su questo aspetto vogliamo fare qualche riflessione e suggerire qualche scelta di programmazione sanitaria e socio-sanitaria da compiere e attuare oggi. Il SSN ha affrontato l’emergenza COVID in condizioni di grande debolezza.

Proprio quando il governo stava provando la logica del passato fatta di tagli di risorse economiche, umane e strutturali, cominciata nel 2004, con la legge finanziaria di Tremonti, come risposta alle crescenti difficoltà economiche dell’Italia è arrivato questo mostro ad aggravare la situazione. Si sta reggendo solo grazie allo sforzo straordinario degli operatori e alle misure urgenti messe in atto dal Governo e dalle Regioni, tra tante contraddizioni e disparità di risposte. È ovvio che oggi chi sta in trincea si occupi della protezione degli operatori, dei posti di terapia intensiva e di tutto ciò che attiene l’emergenza. E può essere parzialmente comprensibile che quasi tutte le altre patologie vengono messe in stand-by.

Ma sarebbe sbagliato non cominciare da ora a porsi il problema del dopo. Un dopo Corona-Virus che sarà complicato e difficile, perché questo virus ci potrebbe accompagnare ancora a lungo, finché farmaci specifici e vaccino non siano in grado di stroncarlo. E abbiamo capito che altri virus potrebbero seguirlo. Perciò il SSR LUCANO dovrà essere interamente revisionato. Intanto ci sono alcune questioni urgenti, da affrontare per evitare che il collasso del Sistema arrivi dopo, con danni irreparabili. Primo. Il sistema uscirà dall’emergenza stressato nelle persone e nelle strutture. La durata e l’intensità dell’impegno di tutti gli operatori non si risolverà soltanto con qualche giornata di riposo. I contraccolpi psicologici saranno destinati a durare e la buona volontà dei singoli non basterà a ridare solidità e sicurezza. Sarà opportuno un cospicuo investimento in psicologi e l’inizio quanto prima di una specifica assistenza a tutti coloro che sono stati in prima linea. Solo recentemente si sono rinnovati i contratti ai precari ma anche a questi operatori va data certezza e anche stabilizzazione.

Dopo questa vicenda non basteranno i ringraziamenti. Il ruolo della sanità e dei suoi dipendenti dovrà trovare un adeguato riconoscimento sociale ed economico in tutti gli aspetti, a cominciare dalle dotazioni di personale sostanzialmente ridotte e fonte di sofferenza ben già note prima. Secondo. I pazienti che supereranno il COVID avranno bisogno di terapie riabilitative e dovranno essere monitorati nel lungo tempo, poiché nessuno conosce gli effetti lunghi del virus. Per fortuna molti stanno guarendo, perciò non si può aspettare che tutto finisca per prenderli in carico e seguirli, pena spiacevoli sorprese per la loro salute. Ad oggi le riabilitazioni sono sacrificate all’emergenza, chi se ne occuperà? Dove? Sarebbe opportuno programmarlo e cominciare ad esempio puntando sul presidio di Pescopagano. Terzo: E poi ci sono tutti gli altri, coloro che non hanno potuto fare un intervento non urgente, in qualche caso persino malati oncologici che hanno visto differita la loro cura, i tantissimi cronici che oggettivamente e soggettivamente hanno allentato le cure.

Senza considerare gli effetti di uno stress di massa sull’equilibrio delle persone più fragili. Non si può aspettare un’improbabile conclusione di tutto per rimettere in moto qualche struttura. Bisogna riprendere gli interventi chirurgici e riaprire almeno una parte delle attività che sono state accorpate garantendo le condizioni di massima sicurezza, che coincidono con la necessità di sottoporre a screening con i tamponi questi pazienti. La UIL FPL Pertanto chiede alla Regione un confronto di merito su queste tematiche che rappresentano il futuro per la nostra sanità lucana.

Il Segretario Regionale Aggiunto UIL FPL –  Verrastro Giuseppe

 Il Segretario Regionale  – Antonio Guglielmi