Ufficio postale aperto a giorni alterni: disagi a Savoia di Lucania, le proteste degli utenti

Il sindaco: rassicurata dai vertici aziendali, presto si torna alla normalità

“La direzione di Poste Italiane sta utilizzando l’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus per mettere in atto il piano di razionalizzazione dei servizi che isola ulteriormente i piccoli Comuni”. I cittadini di Savoia di Lucania si sono ritrovati questa mattina (16 giugno) davanti allo sportello delle Poste del piccolo centro del Melandro per contestare la scelta di continuare a garantire il servizio solo per tre giorni a settimana. Erano in tanti ad attendere il proprio turno per pagare un semplice bollettino, con attese che variano da una a tre ore. Una situazione che é stata denunciata anche ai vertici regionale dell’azienda che però pur aprendo in altri centri tutti i giorni alla settimana, hanno lasciato Savoia e un’altra decina di piccole realtà con servizi del tutto inadeguati.

L’unico dipendente dell’Ufficio ha provato inutilmente a tranquillizzare i cittadini inviperiti per l’estenuante attesa fuori la porta, garantendo l’interessamento presso i vertici potentini, ma questo non é bastato. Anche perché da più parti c’è la sensazione che l’obiettivo che le Poste vogliano raggiungere é quello di continuare ad aprire lo sportello solo a giorni alterni.

Dopo le scelte aziendali dello sportello bancario che dagli iniziali quattro giorni a settimana da oltre un anno é aperto al pubblico solo per tre ore a settimana, la strategia di Poste Italiane sarebbe la conferma che i piccoli comuni debbono rassegnarsi alla perdita graduale e costante di tutti i servizi.

“Insomma se vogliono che questo, come altri centri, muoia e si continui a spopolare ci stanno riuscendo”, hanno lamentato gli utenti salviani. Dove pare aver fallito il coronavirus, sono le istituzioni e grandi aziende pubbliche e private a indebolire territori che già con difficoltà combattono per restare vitali e contrastare un destino che appare segnato.

E proprio contro queste scelte che guardano più all’aspetto economico-finanziario (impegnare un solo dipendente per almeno due Comuni) che i cittadini melandrini -così come quelli di altri centri Lucani- chiamano a raccolta le istituzioni locali e regionali affinché lavorino per fermare un treno che se dovesse continuare significherebbe la morte sicura di tante piccole realtà. “Savoia, con i suoi meno di mille abitanti -hanno insistito i cittadini autoconvocatisi davanti le Poste- non può essere abbandonata al suo destino, proprio quando si parla di salvaguardare le piccole realtá, oramai popolate soprattutto da anziani e pensionati a cui sarebbe letale non garantire quei servizi minimi rappresentati anche dall’ufficio postale”.

Non é un problema di tempi di attesa o della non volontà di fare la fila anche per ore -hanno aggiunto- quanto l’esigenza di contrastare ogni tentativo messo in atto da chicchessia per indebolire in tessuto sociale e l’erogazione di servizi da parte di chicchessia.

Da parte sua, il sindaco Rosina Ricciardi, nel solidarizzare con i cittadini sul piede di guerra, ha ricordato gli ottimi rapporti che legano il Comune con l’azienda che solo qualche mese fa ha investito nello sportello automatico posizionato davanti l’Ufficio e che le avrebbe garantito entro il mese di giugno il ripristino dell’orario standard. “Dopo aver coinvolto del problema il prefetto e il responsabile aziendale, dott. Fischietti – rassicura il primo cittadino – spero che a brevissimo tutto possa tornare alla normalità”.

Mimmo Parrella