Covid, famiglia rinchiusa da 18 giorni: “nessuno ci risponde al telefono, non ci resta che chiamare i carabinieri”

Dopo aver raccolto l'ennesima segnalazione da parte dei cittadini abbiamo chiesto spiegazioni all'assessore Leone: " verificherò cosa sta accadendo, qualcuno non fa il suo dovere". E al direttore generale Ernesto Esposito: "non ne so niente, verificherò"

C’è un’altra famiglia, questa volta a Melfi, “prigioniera” del menefreghismo delle autorità sanitarie competenti alla gestione dell’emergenza covid.

I Finelli, sono chiusi in casa da 18 giorni. Padre, madre e figlia minorenne, sono risultati positivi al virus. L’altra figlia è invece risultata negativa al tampone. Dopo dieci giorni dall’accertata positività avrebbero dovuto fare il secondo tampone ma non è accaduto. Come già altre famiglie ci avevano segnalato e di cui abbiamo scritto nei giorni scorsi, hanno provato a contattare il numero che gli è stato fornito all’atto del tampone. Decine di chiamate effettuate cadute nel vuoto: “Hanno messo il telefono fuori posto”.

Enzo Finelli, che giustamente si sente “sequestrato da 18 giorni” si chiede se tutto ciò sia mai possibile. Incredulo e arrabbiato ci conferma l’inefficienza della macchina sanitaria che avrebbe dovuto seguire lui e la sua famiglia e le difficoltà che stanno affrontando nella gestione della vita quotidiana: dobbiamo chiedere il piacere a qualcuno che ci vada a fare la spesa, dobbiamo vivere  in cattività mentre questi “signori” non si degnano nemmeno di rispondere al telefono. Loro, che dovrebbero correre in nostro aiuto, non esistono. E’ fallito tutto se questi sono i risultati. Non oso pensare cosa sarebbe accaduto se avessimo avuto dei sintomi”.
La rabbia è tanta e si percepisce. Il signor Finelli, come altri prima di lui e della sua famiglia, non nasconde l’amarezza per quanto sta accadendo: Io non mi fermo qui, dobbiamo alzare la testa- non mi resta che chiamare i carabinieri”.

Raccolta la segnalazione della famiglia Finelli abbiamo contattato l’assessore regionale alla Salute, Rocco Leone al quale abbiamo spiegato le difficoltà segnalateci dai cittadini in isolamento a casa con il Covid.

Assessore stiamo ricevendo molte segnalazioni da parte di interi nuclei familiari in isolamento per positività al covid che però non riescono a contattare i numeri che gli sono stati dati per poter fare il secondo tampone o semplicemente per chiedere informazioni relative al loro stato. Abbiamo provato anche noi a chiamare ma o non rispondono o sono fuori servizio. Che sta succedendo?

Il tampone non lo stabilisce il cittadino ma il medico e si fa dopo dieci giorni dall’accertata positività

Appunto, si tratta di persone che hanno abbondantemente superato i dieci giorni. Ci sono intere famiglie prigioniere da 18 -20 giorni. 

Nella quantità di tamponi che facciamo può succedere. Questa è una macchina così complessa che se un attore di  questa macchina non…

Assessore non rispondono al telefono!

Lei mi segnala che questo avviene nel Vulture Melfese?

Si esatto

Verificherò questa storia qua

La verifichi,  i cittadini hanno bisogno di risposte, sono giorni che scriviamo di questi episodi

Lei faccia qualche telefonata fuori dalla Regione Basilicata e vede come funzionano gli altri sistemi.

A noi in questo momento interessa come funziona il sistema lucano

Il nostro non è un sistema perfetto, perché molte volte se si trova l’operatore indolente che non fa il suo dovere accade quello che sta accadendo. Le garantisco che interverrò nei modi e nei tempi…

Assessore però è da diverso tempo che ci sono operatori indolenti!

Lei ha visto che le ho risposto al telefono, io rispondo sempre. Per cui se io fossi venuto a conoscenza di questo problema mi sarei interessato. Interverrò come si deve

Ce lo auguriamo dottor Leone

Verificherò tutto e se ci sono delle persone che hanno delle responsabilità saranno adeguatamente…la pagheranno…perché chi non fa il suo lavoro non è giusto. Io attacco il telefono con lei e chiamo il direttore dell’Asp. Bisogna lavorare, io sto attaccato al telefono per spronarli. Devo cercare di farli lavorare

Queste persone sono pagate per lavorare non per essere spronate

Eh…

Abbiamo richiamato dopo circa 20 minuti l’assessore per chiedere conto della eventuale sua interlocuzione con il direttore dell’Asp, ma non siamo riusciti a metterci nuovamente in contatto.

Dunque, abbiamo chiamato il direttore generale del Dipartimento salute e responsabile della task force, Ernesto Esposito, il quale ci ha testualmente detto: “non ne so niente, mi dica dove sono queste famiglie e me ne occuperò immediatamente”.

Non abbiamo motivo di dubitare che le segnalazioni e le denunce delle famiglie da noi pubblicate saranno oggetto di immediata verifica da parte delle autorità sanitarie regionali. Da parte nostra seguiremo nelle prossime ore e nei prossimi giorni l’evolversi della vicenda.

 

 

 

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