Cgil Basilicata aderisce alle manifestazioni per l’approvazione del Ddl Zan

Summa: “Va approvato senza ulteriori modifiche e senza passi indietro”

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È arrivato il momento di ascoltare la voce delle donne, della comunità LGBTQIA+, del mondo trans-femminista e delle persone con disabilità. Il Ddl Zan va approvato, senza ulteriori modifiche e senza altri passi indietro“. È quanto afferma il segretario generale Cgil Basilicata Angelo Summa in occasione della mobilitazione nazionale prevista domani 15 maggio in molte piazze italiane e in vista della Giornata internazionale contro l’omo-lesbo-bi-trans-intersex-afobia, che vede uniti associazioni, collettivi, centri antiviolenza e consultori, sindacati, studenti, singoli cittadini.

Centinaia le realtà che hanno aderito, riunite sotto lo slogan “Per la legge Zan e molto di più: non un passo indietro”. La Cgil aderisce alla manifestazione statica promossa dalle associazioni locali che a Potenza si terrà il 23 maggio.

“La Cgil crede sia necessaria l’approvazione così com’è del Ddl Zan – spiega Summa – oggi ostaggio delle forze conservatrici e reazionarie in Parlamento e nel Paese e contenente interventi utili per monitorare e raccogliere dati sulle discriminazioni e i crimini di odio. Un disegno di legge che introduce anche la celebrazione del 17 maggio come giornata contro l’omo-lesbo-bi-transfobia nelle scuole potendo contribuire al diffondersi della cultura del rispetto. La sua approvazione immediata è quindi quanto mai necessaria, ancora più se consideriamo il ritardo rispetto alle linee guida Ue e alla legislazione di altri Paesi”.

Summa si unisce alle parole degli organizzatori dell’evento del 15 maggio, ritenendo che “non possiamo rinunciare a porci numerosi altri obiettivi per generare quel cambiamento sociale e culturale necessario alle nostre comunità. Crediamo infatti che non sia sufficiente una sola legge per risolvere problemi profondamente radicati nel nostro Paese. L’omo-lesbo-bi-trans-intersex-afobia, la misoginia e l’abilismo – aggiunge il segretario – sono fenomeni che si affrontano soprattutto attraverso l’educazione e la formazione, con il contrasto all’esclusione dal lavoro, con welfare universale e servizi pubblici all’altezza delle nostre esigenze. Sarà importante inoltre monitorare i bandi e i fondi messi in campo dalla legge affinché centri antiviolenza e consultori siano adeguati alle nostre esigenze. Bisogna poi intervenire sulla legge 164/1982 per la rettificazione anagrafica del sesso, eliminandone gli aspetti patologizzanti, vietare per legge le cosiddette terapie di riconversione e l’assegnazione genitale alla nascita per le persone intersex”.

La Cgil chiede inoltre “il pieno riconoscimento della genitorialità per tutti. È importante poi garantire la piena inclusione delle persone con disabilità, finanziare adeguatamente i caregiver, abbattere le barriere architettoniche e dare il giusto spazio sui media”.

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