Proroga smart working, Uil: “implementare lavoro agile”

Tre priorità: "rafforzamento digitalizzazione, formazione nuove competenze e crescita figure professionali specialistiche"

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“La proroga dello Smart working fino al prossimo 31 dicembre per i lavoratori fragili e per i genitori dei figli under 14 consentirà ad alcune centinaia di lucani di poter continuare a lavorare in sicurezza e garantendo loro al contempo una migliore conciliazione dei tempi vita-lavoro. È importante continuare ad implementare il lavoro agile attraverso la contrattazione nazionale e aziendale, in modo da rispondere a bisogni specifici ed evitare che tale istituto venga inteso dalle aziende come un sistema per trasferire i costi, per esempio quelli energetici, sui lavoratori e sulle lavoratrici, o come una forma di discriminazione per il lavoro delle donne”. A sostenerlo in una nota è il segretario della Uil Basilicata, Vincenzo Tortorelli.

“La proroga -ricorda Tortorelli-rilancia le proposte che Uilcom e Uil sostengono da tempo in Basilicata: rafforzamento della digitalizzazione, formazione di nuove competenze, crescita dell’occupazione specie per le figure specifiche e fortemente richieste. Per questo è decisivo raccordare il Pnrr con gli altri piani strategici, specie il Piano nazionale ICT, coordinare le risorse disponibili per la trasformazione digitale e collegare il centro con le periferie, le esigenze di breve con quelle di lungo periodo. La strategia della Uil nel settore telecomunicazione inoltre ruota intorno alla proposta di istituire un nuovo soggetto agenziale, in house, catalizzatore e reset organizzativo della transizione digitale nella regione, permettendo di concentrare ed attuare strategie di management efficaci.

L’agenzia a cui pensiamo-spiega il segretario- diventa un qualificato ed autonomo centro di imputazione capace di realizzare, mettere a sistema tutta la programmazione regionale per la società dell’informazione, sia sul profilo delle infrastrutture che dei servizi e delle procedure di e-government. Un progetto con ricadute dirette su cittadini ed imprese e sull’occupazione del comparto. Oltre a prevedere, cosa di non poco conto, il passaggio delle risorse umane alla nuova società in house rivenienti dalle precedenti esperienze di ricorso all’esterno. Un recupero di grande valore sociale e di giusta continuità tecnico – professionale, assicurata da figure inserite in un nuovo, più moderno contesto aziendale, arricchito da una più articolata ed elevata dotazione organica. Nel quadro di una originale sperimentazione di livello meridionale della transizione digitale curata da una regia regionale che guarda al futuro. Ma purtroppo-conclude Tortorelli- manca ancora una manovra ‘regina’ nel comparto strategico del digitale in Basilicata.

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