Ecosistema Urbano 2023: Matera nel limbo, Potenza affonda

Le due città, rispetto all'anno scorso, perdono posizioni nella classifica generale sulle performance ambientali delle città italiane

Un passo indietro per Matera, molto di più per Potenza. Questa è la fotografia fornita dal Rapporto Ecosistema Urbano 2023 di Legambiente, Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore sulle performance ambientali dei 105 capoluoghi di provincia italiani riferite ai dati del 2022.

Se lo scorso anno era emersa una sostanziale situazione di stallo dello stato della qualità ambientale dei due capoluoghi, questa volta il declino risulta più evidente, soprattutto per Potenza. Mentre per Matera il giudizio generale, sicuramente comunque non positivo, è condizionato dai troppi dati non disponibili tra quelli utilizzati per redigere la classifica.

Nella classifica generale della qualità ambientale dei due capoluoghi, Matera scende dal 48esimo posto dello scorso anno al 55esimo di quest’anno. Molto più pesante la situazione di Potenza che scende di 21 posizioni rispetto allo scorso anno collocandosi in 79a posizione generale (nel 2022 era al 58esimo posto).

Il punteggio complessivo risulta comunque al di sopra della media italiana (pari a 56,41%) per Matera che ha una media di 57,3% in crescita di 2,7 punti percentuali rispetto allo scorso anno e, invece, al di sotto della media italiana per Potenza che “raggiunge” il 48,04%, quindi oltre il 9% sotto la media nazionale e in regresso rispetto allo scorso anno di 3,76 punti percentuali. Il punteggio, calcolato in centesimi, viene assegnato sulla base dei risultati qualitativi ottenuti nei 19 indicatori conside­rati da Ecosistema Urbano che coprono 6 aree tematiche: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia.

Sintetizzando, quindi, si può dire che Matera scende nella classifica generale, pur migliorando leggermente le sue performance ambientali, perchè tale miglioramento è inferiore a quello che mediamente si registra in Italia rispetto allo scorso anno, considerando tutti i 105 capoluoghi. Matera, inoltre, se avesse fornito un maggior numero di dati -è quanto emerge dal rapporto-avrebbe una posizione migliore in classifica. Diverso il discorso per Potenza che crolla su tutti i fronti con dati impietosi non solo rispetto al resto del Paese ma anche in confronto alla situazione pregressa più recente.

In generale a Potenza continuano a persistere e si aggravano perenni questioni urbane non risolte. Ci riferiamo alle vecchie problematiche del settore trasporti e mobilità, quelle relative alla dispersione idrica ma anche alla situazione impantanata nella gestione dei rifiuti. A Matera emerge un dato negativo nella qualità dell’aria sui livelli di ozono e una mediocre condizione del verde urbano.  In entrambe ci sono dati molto negativi su diffusione di solare termico e fotovoltaico su edifici pubblici e soprattutto sul consumo di suolo. In generale è possibile evidenziare ancora tante criticità nell’adozione di modelli di gestione urbana di qualità.

Analizzando nello specifico i parametri presi in esame, per quanto riguarda la qualità dell’aria (biossido di azoto, polveri sottili e ozono), c’è da registrare la positiva novità della disponibilità di tutti i dati per la città di Matera che presenta, contrariamente allo scorso anno, un dato critico relativo alle concentrazioni di ozono che risulta, per l’anno di riferimento 2022, superiore alla soglia di protezione della salute umana con 33 giorni annui di superamento del limite giornaliero di concentrazione di 120 microgrammi/metro cubo (lo scorso anno erano 14 giorni), dove 25 giorni è posto come soglia massima. Biossido di azoto e polveri sottili (PM10 e PM2,5) sono invece inferiori ai valori limite di riferimento. Potenza registra dati di qualità dell’aria tutti inferiori ai valori limite di riferimento, ma non c’è un dato relativo ai valori di PM2,5. Gli altri parametri presentano valori in linea con quelli dello scorso anno.

Per quanto riguarda la gestione idrica Potenza registra il solito pessimo dato sulla dispersione idrica che non si sposta dal 62% enormemente sopra la media nazionale del 36%. A Potenza quasi i due terzi dell’acqua immessa in rete viene dispersa. Discreta la posizione per i consumi idrici domestici, inferiori al consumo medio nazionale. Matera non ha presentato dati sui due parametri della gestione idrica.

Nel settore rifiuti emergono dati positivi in relazione alla produzione pro-capite che sia a Matera che a Potenza rimane nettamente inferiore alla media nazionale e stabile rispetto allo scorso anno. Nessuna variazione di rilievo sul dato della raccolta differenziata anche se con una leggera flessione sia a Matera (da 75% a 72,3%) che a Potenza (da 61,6% al 60,7%). Registriamo il costante dato in lenta diminuzione della raccolta differenziata a Potenza ormai da tre anni a questa parte.

Nella classifica relativa ai passeggeri del trasporto pubblico Potenza è nelle posizioni basse di classifica con 20 viaggi/abitante all’anno sul trasporto pubblico (la media nazionale è 65). Matera non ha fornito dati (ma quello dello scorso anno era vicino alla media nazionale). Costante anche il dato sull’ offerta del trasporto pubblico a Potenza pari a 18 km percorsi annualmente dalle vetture per ogni abitante residente, sotto il dato nazionale che è pari a oltre 26 km. Anche per questo parametro Matera non ha fornito dati.

Le piste ciclabili sono assenti in entrambe le città. Costante e poco rilevante il dato sulle isole pedonali a Potenza, mentre Matera non risponde. Entrambe non rispondono sull’estensione delle Zone a Traffico Limitato.

Nel sistema dei trasporti urbano e della mobilità cittadina, Potenza persiste nella sua poco invidiabile performance relativa all’altissimo tasso di motorizzazione pari a 79 auto ogni 100 abitanti, in aumento rispetto allo scorso anno e che continua ad essere tra i peggiori in Italia (solo Frosinone fa peggio), mentre Matera va un po’ meglio con 65 auto ogni 100 abitanti, leggermente al di sotto della media nazionale che è comunque altissima se confrontata su base europea.

Male le due città sulla diffusione di solare termico e fotovoltaico su edifici pubblici con performance largamente insufficienti e inferiori alla media nazionale per Potenza (meno di 2kw per 1000 abitanti), mentre Matera, che lo scorso anno aveva dati leggermente superiori a Potenza e vicini alla pur insufficiente media nazionale, non risponde.

Per quanto riguarda il parametro relativo all’uso efficiente del suolo è stato utilizzato un indicatore (con punteggio da 0 a 10), che sulla base delle elaborazioni di ISPRA e ISTAT, considera il trend di consumo di suolo pro-capite e il livello di urbanizzazione in relazione alla variazione di residenti. I dati sono negativi sia per Potenza che per Matera, collocate molto in basso nella relativa classifica. Per entrambe le città i valori del parametro considerato risultano peggiori rispetto alla media nazionale. Rispetto al quinquennio 2012-2017 l’aumento di consumo di suolo nelle due città nel quinquennio successivo (2017-2022) è stato di 14,3 m2/abitante a Potenza e 15 m2/abitante a Matera. Per un confronto con altre città che hanno livelli bassi di consumo di suolo si potrebbe citare Bologna che ha avuto un aumento di consumo di suolo di solo 0,7 m2/abitante rispetto al quinquennio precedente. E comunque la media nazionale è del 9,49 m2/abitante quindi un valore ben inferiore a quello dei due capoluoghi lucani. L’immagine che restituisce questo dato è quello di due centri urbani che alla crisi demografica evidente sia per Matera che soprattutto per Potenza, associano una disperata ricerca di generazione di ricchezza secondo i metri tradizionali dell’economia del cemento.

Infine per quanto riguarda il verde urbano espresso in metri quadrati/abitante, il dato fornito risulta molto positivo per Potenza con oltre 160 m2 per abitante di verde urbano. C’è da sottolineare però che si tratta spesso di verde disponibile ma in larga parte non direttamente fruibile. Matera invece fornisce un dato pari a 17,2 m2 pro-capite, molto più realistico di quello fornito in passato e molto inferiore alla media nazionale. Altro dato importante è quello relativo al numero di alberi per abitante della città di Matera pari a 19 alberi ogni 100 abitanti, sotto la media nazionale che è di quasi 24 alberi ogni 100 abitanti. Potenza non fornisce un dato (lo scorso anno era di 1,2 alberi ogni 100 abitanti in aree di proprietà pubblica).

“Ad una lettura attenta – dichiara Antonio Lanorte, Presidente di Legambiente Basilicata – Ecosistema Urbano 2023 fotografa la città di Potenza paralizzata da alcune emergenze croniche incapace di far decollare le politiche locali di sostenibilità urbana. Una città in declino che non riesce a dotarsi di una programmazione di medio-lungo periodo e non sfrutta le opportunità di strumenti finanziari disponibili, per ripensare la mobilità sostenibile, la corretta gestione dei rifiuti, la forestazione urbana e la tutela delle aree verdi, il ciclo integrato delle acque, lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili”.

“Matera resta invece – sostiene Lanorte – in una sostanziale condizione di stallo, per alcuni versi indecifrabile, non in grado di affrontare i temi della transizione ecologica urbana con il necessario protagonismo”.

“Da sottolineare ancora, per le due città, – conclude Lanorte – il dato sul consumo di suolo e sulla presenza minacciosa del ciclo del cemento che oltre a denotare un approccio antico rispetto alle questioni dello sviluppo urbano, lontano dai bisogni dei cittadini e incoerente con gli andamenti demografici, allontana Potenza e Matera dall’adozione di urgenti politiche di adattamento ai cambiamenti climatici, necessarie in contesti sempre più spesso oggetto di eventi meteorologici estremi”.