Il Città delle 100 Scale Festival esplora il tema della “comunità” attraverso la danza

Nella serata del 10 novembre, alla Galleria civica di Potenza, la performance di teatro danza “Sweet Spot-Studio” di Mariagrazia Nacci / Compagnia Petra

Il Città delle 100 Scale Festival esplora il tema della “comunità” attraverso la danza e un ciclo di seminari che mette a confronto studenti ed esperti su serie televisive, intelligenza artificiale e nuovi orizzonti immaginativi. Nella serata del 10 novembre, alla Galleria civica di Potenza, si terrà la performance di teatro danza “Sweet Spot-Studio” di Mariagrazia Nacci / Compagnia Petra, con due repliche alle ore 19,00 e alle ore 20,45.
Mentre in mattinata prende il via “Comunità seriali: logiche spettatoriali in epoca intermediale”, che coinvolge una sessantina di studenti delle scuole superiori di Potenza (Liceo delle scienze umane e liceo scientifico Pasolini) e dell’associazione Punto Luce – Save the Children, che in due giorni di attività, insieme con esperti, realizzeranno laboratori didattici in mattinata presso le scuole e incontri aperti al pubblico nel pomeriggio a partire dalle ore 16,00 nella Casa della cultura di Potenza.

Gli incontri pomeridiani vedranno la partecipazione di Massimiliano Coviello, professore associato di cinema e televisione presso l’Università degli Studi Link di Roma, che parlerà delle forme del racconto seriale, della costruzione di storie e delle varie forme di comunità immaginarie e reali. Interverranno anche il prof. Ugo Erra, professore associato presso il Dipartimento di Matematica, Informatica ed Economia dell’UniBas, che parlerà di creatività e Intelligenza Artificiale generativa. Il giorno 11 novembre, Gianluigi Rossini, docente di “Formati e linguaggi televisivi” all’Università di Teramo, parlerà delle forme di comunità giovanili in due serie di successo Skam Italia e Mare fuori.

La performance, in programma nella serata di venerdì 10 novembre, Sweet Spot_Studio è il primo risultato di un processo di ricerca sulla propagazione del suono all’interno di uno spazio. Per gli audiofili e gli ingegneri del suono lo “sweet spot” rappresenta l’area di ascolto ideale, ovvero il punto focale fra due altoparlanti, dove un individuo può godere della resa ottimale di ciò che sta ascoltando. Questo assunto si è evoluto proiettandosi in una similitudine tra le dinamiche che regolano il comportamento di un suono nello spazio e quelle che regolano la condizione umana contemporanea. Esiste uno “sweet spot” per ognuno di noi? Esiste una condizione esistenziale ideale? Quali fattori contribuiscono al suo raggiungimento? E quali i limiti che ci impediscono di raggiungerla? Queste sono le prime di una serie di domande indagate dall’interprete durante alcune pratiche laboratoriali di danza e scrittura creativa svolte con le comunità. La partitura coreutica proposta non vuole generare una risposta, ma lasciare una testimonianza fisica ed emotiva delle esperienze emerse finora. Interprete e coreografia Mariagrazia Nacci. Ideazione Mariagrazia Nacci, Michele Mario Pepe. Tutoraggio Antonella Iallorenzi. Sound design e composizione musicale Michele Mario Pepe. Disegno luci Angelo Piccinni.