Il Premio Carlo Levi a Massimo Cacciari

Il riconoscimento sarà conferito il 13 gennaio a Grassano

Sabato 13 gennaio 2024, alle ore 17, si assegneranno i riconoscimenti della trentacinquesima edizione del Premio letterario Carlo Levi. promosso dall’associazione culturale Nicola Panevino di Aliano. Questa volta sarà Grassano, a ospitare l’evento conclusivo nelle sale dello storico Palazzo Materi, in Corso Umberto I.

La Giuria, presieduta da Raffaele Nigro, conferisce il premio speciale a Massimo Cacciari “per la sua molteplice attività di scrittore, docente, filosofo e politico”. La giuria ha voluto ricordare uno dei suoi ultimi saggi, Paradiso e nubifragio, edito da Einaudi nel 2022, rilettura del romanzo L’uomo senza qualità, di Robert Musil, per dimostrare come le riflessioni dello scrittore austriaco, all’inizio del Novecento, combacino con quelle contemporanee.
Per la saggistica nazionale, il riconoscimento va a Irene Malcangi e Francesco De Martino per il volume “Guida ai dipinti murali di Mario e Guido Prayer (1924) nell’aula magna del Palazzo Ateneo di Bari” (Schena Editore).

Per la narrativa nazionale, i premiati sono Renato Minore e Francesca Pansa per il libro “Ennio l’alieno-I giorni di Flaiano” (Mondadori).
Per la sezione regionale, la vincitrice è Piera Carlomagno con il libro “Il taglio freddo della luna” (Solferino editore). Carmine Michele Tafuro si aggiudica il riconoscimento per la sezione tesi di laurea, con il suo lavoro “Carlo Levi e la questione meridionale: il mondo contadino in Cristo si è fermato a Eboli” (Università La Sapienza).
Segnalazioni della Giuria per Raffaele Pontrandolfi e Adriana Raguso per il libro “Architettura rurale e Novecento. I borghi di Matera nel contesto italiano e internazionale” (Edizioni Magister); Angela Grassano con la tesi “Un paese di galantuomini-La rappresentazione della borghesia in Cristo si è fermato a Eboli” (Università della Basilicata).
Premio speciale per Marina Berardi, antropologa, fotografa e specialista in Beni demoetnoantropologici, per il suo lavoro nel campo del patrimonio immateriale e materiale, dello spopolamento e della cultura materiale.

Il Premio letterario nazionale Carlo Levi,- spiega il Circolo Panevino di Aliano- è un appuntamento storico per la Basilicata, un incontro intriso di suggestioni nel solco del Cristo si è fermato a Eboli. Le edizioni già svoltesi si sono sempre tenute ad Aliano. Quest’anno, per la prima volta, l’iniziativa si terrà in un altro dei siti lucani che ricorda lo scrittore torinese: Grassano, e proprio lungo il percorso dei “duecento passi” leviani, tra la Locanda Prisco e il Caffè Brandi. A poca distanza, la scalinata per raggiungere la sommità del paese dove svetta la Chiesa Madre, descritta da Levi: “La chiesa battuta dal vento donde l’occhio spazia in ogni direzione su un orizzonte sterminato”. Grassano è il primo paese di confino politico dell’autore del “Cristo si è fermato a Eboli”. Levi arrivò in paese il 3 agosto del 1935 e fu successivamente trasferito ad Aliano. Ritornò a Grassano il 30 novembre per alcuni giorni con il pretesto di ultimare i quadri già iniziati e per ritrovare l’ambiente piacevole che aveva dovuto lasciare per decisione del prefetto di Matera.