Comitato Spontaneo Agricoltori della Basilicata annuncia la mobilitazione

Un presidio al bivio della Strada Statale 106 in località Terzo Cavone a Scanzano Jonico il 21 gennaio

Il Comitato Spontaneo Agricoltori della Basilicata si è liberamente costituito a seguito della mobilitazione del settore in tutte le Nazioni europee perché la congiuntura economica internazionale e le scelte politiche comunitarie e locali stanno penalizzando fortemente il settore tanto da compromettere la sopravvivenza delle aziende e il loro futuro. Il Comitato annuncia un presidio al bivio (direzione Taranto) della Strada Statale 106 in località Terzo Cavone in agro del Comune di Scanzano Jonico alle ore 11.00 del 21 gennaio. Per l’occasione saranno presenti i membri del Comitato e i cittadini che vorranno liberamente partecipare.

In un manifesto le  rivendicazioni degli agricoltori.

Eradicazione problema fauna selvatica. Le popolazioni di fauna selvatica (cinghiali, lupi, caprioli, istrici, ecc.) hanno raggiunto una numerosità non più sostenibile dall’ecosistema agricolo. Vogliamo tornare padroni dei nostri terreni e allevare in pace i nostri animali. La peste suina ha dimostrato tutta l’ipocrisia di uno Stato che uccide gli animali allevati e tutela gli animali selvatici.

Misure a sostegno della redditività aziendale. I costi in crescita (tasse, gasolio, acqua, energia, ecc.) e i ricavi in discesa (con l’arrivo di prodotti dall’estero senza controlli) hanno fatto perdere reddito alle famiglie degli agricoltori. Ecco la prima causa di spopolamento dei nostri territori. Il genitore è il primo a mandare via i propri figli consapevole di non poter garantire loro un futuro.

Riduzione delle tasse. Imu, Irpef, Inps, canone irriguo e tanto altro ancora, senza ricevere in cambio alcun servizio dalla pubblica amministrazione. Diamo più soldi allo Stato che ai nostri figli.

Riduzione della burocrazia inutile. Prassi e procedure che producono solo carte facendo perdere tempo e voglia di fare impresa ed alimentando corruzione. Perché non si sbloccano le pratiche per la produzione di energia verde? Perché non si liberalizza l’agri-fotovoltaico?

Modifica della politica agricola europea. Nel silenzio di tutti, la PAC è cambiata a danno degli agricoltori per fare contenti gli ambientalisti. Una stalla inquina più di una fabbrica? Siamo diventati i giardinieri dell’Europa, mentre dovremmo essere i

Produttori del cibo più buono del mondo. La proposta di pagare gli agricoltori per non coltivare i terreni dimostra la volontà di favorire le importazioni indiscriminate di prodotti dalla dubbia provenienza e qualità.

Maggiore sicurezza delle campagne. Continui furti nelle aziende agricole che impoveriscono il patrimonio e riducono la stabilità emotiva delle famiglie. Servono meno posti di blocco delle Forze dell’Ordine per controllare la cintura di sicurezza e maggiori presidi nelle campagne.

Oggi l’azienda agricola sta diventando un investimento senza futuro. Saremo l’ultima generazione di agricoltori. Lo Stato tutela l’ambiente e il territorio, dimenticando che gli agricoltori sono parte di quel territorio e gli artefici del paesaggio di cui tutti godono. Non siamo contro, ma siamo per l’agricoltura e per il nostro futuro.