Basilicata, elezioni: “Il Pd vuole battere questa destra oppure vuole distruggere il M5S”?

"Se è così ditelo, così almeno la finiamo di prenderci per il deretano. Chiedo per un amico"

Di certo il governatore della Campania non ha bisogno della mia difesa ma, da uomo libero, se “Yo soy Giorgia” attacca De Luca dicendo: “se si va a guardare il ciclo di programmazione 2014-2020 risulta speso il 24% della spesa se invece di fare le manifestazioni ci si mettesse a lavorare forse si potrebbe ottenere qualche risultato in più” mi viene spontaneo andare a vedere cosa succede nelle altre regioni del Sud. Siccome i dati sono pubblici, almeno fino a quando il governo non li secreterà perché i numeri sono arabi, mi sono peritato di andare a vedere cosa dice il sito governativo open – coesione alla data di oggi 18 febbraio 2024.

Nelle regioni amministrate dal centro sinistra (Campania e Puglia) i progetti realizzati del ciclo 2014-2020 sono in entrambi i casi del 6%. Quelli liquidati, ossia con un avanzamento finanziario della spesa superiore al 95% ma non ancora conclusi, sono rispettivamente il 19% e il 22%.

Nelle altre regioni meridionali, tutte amministrate dal Centro Destra, per quanto attiene i progetti conclusi si va dal minimo del 3% per Molise, Sicilia e Abruzzo a un massimo del 5% per la Sardegna. Basilicata e Calabria sono al 4%. Riguardo i progetti liquidati il minimo si registra in Sicilia con il 16% e il massimo in Abruzzo con il 41%.

Detto ciò se De Luca è uno scansafatiche che non lavora per le stesse ragioni lo sono anche tutti gli altri, compreso Vito Bardi. Francamente non so se “Yo soy Giorgia” sia “stronza” come ha detto in risposta De Luca, ma il punto è che il Presidente del Consiglio invece di guardare i numeri e chiedersi se con questi andamenti non ci sia un problema strutturale che impedisce una veloce gestione dei fondi fa polemicucce da bar di periferia.

Forse è stata anche convinta dall’archeo-leghista padano Calderoli che il Sud ha questi trend perché, dai diciamolo, sono terroni e che, come dicevano a Pontida sul pratone, “Ammazza un terrone risparmia un milione”. Ma non gli hanno dato retta e quindi non rimane che la secessione strisciante della autonomia differenziata.

I problemi del Sud non possono che essere antropologici tant’è che, oltre a De Luca, anche Bardi, Occhiuto, Marsilio, Solinas, Schifani e Roberti per “Yo soy Giorgia” non possono che essere delle altrettante cannelle visto che hanno gli stessi trend di De Luca.

Per fortuna c’è l’autonomia differenziata che, sempre secondo “Yo soy Giorgia” serve per premiare chi meglio amministra e quindi scatenerà una competizione positiva per le regioni del Sud. Ovviamente se gli elettori non confermeranno queste mezze tacche che amministrano le regioni meridionali, a partire da Bardi. E su questo concordiamo!

Ora vorrei osservare una cosa elementare, proprio basica, che spero qualcuno suggerisca a “Yo soy Giorgia, soy una mulier eccetera eccetera”: in qualsiasi competizione leale tutti partono in condizioni pari. Avete mai visto in una gara dei cento metri dove metà degli atleti partono a dieci metri dall’arrivo e il resto dai blocchi?

Ora come possa competere la Campania, con una spesa pubblica di circa 13.000 euro anno pro capite con la Provincia Autonoma di Bolzano dove la spesa pubblica è di 29.000 euro circa pro-capite. Qualcuno dovrebbe spiegarcelo!

Oppure come possa offrire la Basilicata servizi sanitari simili a quelli della Lombardia data la scarsa densità demografica e la impossibilità di fare economie di scala e di scopo come ho già spiegato .

Potrei andare avanti a spiegare con i dati delle infrastrutture, della spesa corrente anche per le politiche sociali e via dicendo che, per rimanere all’esempio della gara dei 100 metri, in una competizione tra regioni la gara parte mentre il Sud è ancora negli spogliatoi e le regioni del Nord sono già arrivate. Altro che competizione leale: qualcuno bara.

Ma il punto è che a pensarla come “Yo soy mulier, Giorgia ecc.” ci sono anche i ventriloqui locali di Calderoli (lo stesso del porcellum e che era sui pratoni verdi di Pontida con quelli che urlavano “forza Etna”) Bardi, detto Vito, e Rosa, detto Gianni.

E il dramma è che alle prossime elezioni regionali, mutatis mutandis, si ripeterà lo schema Enrico Letta che da profeta dell’agenda Draghi, che contemplava anche l’autonomia differenziata, aveva l’obiettivo di distruggere il M5S più che sconfiggere la destra.

Solo che in Basilicata la già poco nobile agenda Draghi si traduce nell’agenda Speranza-De Filippo che ha proposto l’aquila Chiorazzo, che per storia e cultura personale è uomo di centro destra, o almeno per tutte le stagioni, e con un pedigree indigesto per il M5S e per tutti quelli che a votare manco ci pensano più ma che con un candidato e un programma giusto potrebbero fare la differenza.

A quanto leggo qui, ora c’è un’altra agenda, quella Margiotta-Pittella,  che propone Margherita Perretti, della Perretti Petroli S.p.A. La vedo bene negoziare la qualsiasi con ENI e Total e difendere gli interessi dei lucani. Una tragedia se non fossimo alla farsa. Candidatura che non può che essere tossica per gli elettori del M5S. La voce circola e non ha avuto ancora una smentita ufficiale.

E quindi mi sorge un dubbio: ma il PD vuole battere questa destra antimeridionale o, come Enrico Letta, vuole solo distruggere il M5S continuando a proporre nomi irricevibili? Se è così ditelo, così almeno la finiamo di prenderci per il deretano. Chiedo per un amico.