Vertenza Sgl, lavoratori usati come arma di ricatto

"Ancora una volta i lavoratori rimangono senza stipendio"

I lavoratori della Sgl, nonostante abbiano lavorato nei primi giorni di marzo, si ritrovano nuovamente senza l’erogazione dello stipendio nel mese corrente. Siamo alle solite, -sottolineano Fismic e Uilm in una nota- in un primo momento la Sgl, durante una video call con le organizzazioni sindacali comunica che per l’erogazione degli stessi, anche se con qualche difficoltà, non ci sarebbero stati problemi, ma solo ieri, 15 aprile, giorno stabilito per il pagamento degli stipendi, succede l’inverosimile. Con lo stupore ma soprattutto la rabbia di tutti i lavoratori, viene comunicato l’esatto contrario, scrivendo letteralmente alle parti sociali una comunicazione sulle motivazioni dell’impossibilità al pagamento degli stessi, le quali dicono testualmente “che la non erogazione non è stata possibile perché la committente Bcube ha ritenuto di aver ampiamente ottemperato agli obblighi contrattuali in favore della SGL (società sequestrata) e di aver corrisposto nel mese di Marzo a titolo di acconto, una somma addirittura superiore a quella dovuta”.

A questo punto lo vogliamo dire a gran voce- tuonano i sindacati-non siamo più disposti a fare da parafulmini alle responsabilità di altri, sia di Sgl che di Bcube. Per noi sono colpevoli entrambe per quanto è accaduto e per quanto ancora sta accadendo ai 170 lavoratori, i quali sicuramente meritano maggior rispetto e non possono sicuramente essere trattati come merce di scambio.

A questo punto il 23 aprile, giorno in cui è previsto l’incontro presso Confindustria Basilicata con Bcube, è necessario che tutti, compresa la committente primaria Stellantis, facciano chiarezza e mettano la parola fine a questa brutta vicenda che coinvolge 170 famiglie. Riteniamo che questi lavoratori debbano essere assorbiti dalla Bcube e uscire così dall’incubo in cui sono finiti. L’amministratore giudiziario della Sgl-concludono Fismic e Uilm- invece faccia un esame di coscienza e rispetti i lavoratori con atti concreti, pagando quel poco di spettanze dovute della mensilità di marzo e provando a trovare la soluzione sedendosi al tavolo con la committente per il bene dei lavoratori”.