La campagna elettorale è ormai alle porte e con essa le promesse inverosimili

Le aziende continuano a chiudere, l’occupazione è sempre scarsa, la povertà aumenta, i disservizi aumentano, i cittadini si disamorano della politica, il debito pubblico aumenta. Di certo gli italiani non hanno bisogno di promesse o agevolazioni insignificanti che sanno di elemosina

E ci risiamo: la campagna elettorale è ormai alle porte e con essa le promesse inverosimili. Ma ciò che lascia sbigottiti sono i provvedimenti dell’ultima ora, incentivi di ogni genere che piovono di settimana in settimana e che sanno semplicemente di improvvisazione, dall’agevolazioni per i pendolari, che consentirebbe una detrazione fiscale sugli abbonamenti per i mezzi di locomozione pubblica, all’allargamento del bonus energia ai giardini e alle aree di pertinenza per lavori di ammodernamento per beneficiare dello sconto in denuncia dei redditi, etc.

Provvedimenti che fanno capire quanta poca moralità, ai limiti della dignità, hanno i nostri politici. Leggi dell’ultima ora fatte in vista della tornata elettorale.

Nell’ultimo anno il governo ha approvato quasi una legge ogni quattro giorni senza un piano serio a monte utile ed indispensabile per creare sicurezza dei cittadini, sviluppo dell’economia, tutela della salute, ecc. Ma l’Italia di cosa ha bisogno? Tutte queste leggi hanno prodotto qualche risultato positivo o solo incertezze e inaffidabilità della classe politica?

A prescindere dagli indici che leggiamo sui quotidiani a servizio della politica, i dati reali dicono altro: le aziende continuano a chiudere, l’occupazione è sempre scarsa, la povertà aumenta, i disservizi aumentano, i cittadini si disamorano della politica, il debito pubblico aumenta. Di certo gli italiani non hanno bisogno di promesse o agevolazioni insignificanti che sanno di elemosina.

Nessuno dei nostri politici si chiede quali sia il vero modo per rilanciare l’Italia. O forse sarebbe meglio dire che ai nostri politici non interessa emanare provvedimenti utili per rilanciare l’economia del Paese perché la buona amministrazione finirebbe col danneggiare i loro patrimoni.

L’Italia ha bisogno d’interventi strutturali seri che impegnano anche il cittadino ad una sana gestione del bene comune. Bisognerebbe innanzi tutto che le norme, in particolare quelle fiscali, non vengano modificate continuamente perché gli imprenditori hanno necessità di certezze.

Parlo a modo di esempio del rinvio dell’IRI, dei finanziamenti, dell’IVA che si immagina di aumentare. Bisogna cercare di capire che quanto più alta è l’imposta a carico del cittadino più questo è portato ad evadere.

Per un serio sviluppo dell’economia bisogna fare, utilizzando le parole di Berlusconi, un patto con gli italiani e forse con l’Europa. “Io Stato se abbassa l’aliquota IVA e le imposte, incasserà certamente una maggiore imposta per effetto dell’aumento della base imponibile. Se questo non avviene, lo Stato emetterà una imposta sull’incremento patrimoniale (mobiliare, immobiliare, cassa e titoli), determinato dalla differenza tra il valore alla data d’acquisizione dei redditi dichiarati alla stessa data in quanto, Il maggior valore rappresenterebbe di certo evasione fiscale fatta a quella data o illecito arricchimento da confiscare o da tassare ad aliquota altissima. In presenza di tale rischio, tutti gli Italiani saranno ligi nel farsi fatturare ogni spesa ed avremmo, quindi, le favorevoli conseguenze:

Ciascuno pretenderà dal prestatore di servizi, dal professionista, dal commerciante, dall’artigiano il documento fiscale contenente l’IVA;

Il costo dei beni avrebbe una certa diminuzione e quindi maggiori consumi e maggiore produttività delle aziende domestiche con conseguente occupazione.

In definitiva, l’Italia ha bisogno di un piano economico finanziario che modifichi lo status quo, così come è avvenuto in America, che da decenni risulta inadeguato alle esigenze dei cittadini e che nel tempo ha eliminato il ceto medio creando maggiore povertà sia in termini economici che morali.

La modifica di gestione della cosa pubblica basata sul principio generale della coerenza e correttezza certamente non è utile ai signori politici che utilizzano la politica come unico modo per tutelare gli interessi e i patrimoni procurati dalla stessa politica.

Giancarlo Fusco

Ragioniere Commercialista