Telefono Donna: “Da Verona violento attacco alle nostre libertà”

Pronte a manifestare anche contro decreto Pillon

L’Associazione Telefono Donna, come tutte le altre 80 che costituiscono l’associazione nazionale D.i.Re (Donne in rete contro la violenza) aderisce alla manifestazione prevista nella giornata del 30 marzo a Verona, in occasione della tre giorni, indetta in questa città, del Congresso Mondiale della Famiglia (W.C. F) con l’appoggio e la presenza di esponenti del nostro Governo.

A questa manifestazione hanno aderito numerosissime persone e organizzazioni che intendono ribadire un forte No al disegno reazionario della difesa della famiglia così detta “naturale”, come unica forma “buona” di famiglia possibile. Invece, sappiamo bene, come tale famiglia, patriarcale e eterosessuale, sia lo scenario entro cui si consumano le violenze, a volte subdole e nascoste, spesso manifeste e assistite da parte dei/delle figli/e, così come ci raccontano le tante donne che quotidianamente si rivolgono ai centri antiviolenza come il nostro.

Dietro la difesa della famiglia “naturale” c’è un disegno volto a limitare la libertà delle donne e non solo, perché l’unica famiglia possibile per il WCF, non solo non contempla le numerose altre forme di relazione affettiva espresse dalla nostra società, ma si regge sul lavoro di cura svolto da mogli e madri, unico orizzonte in cui si dovrebbero muovere le donne. La difesa della famiglia “naturale” e la promozione di politiche dall’apparenza “family friendly” esprimono in realtà un violento attacco ai diritti, alle nostre libertà, alle nostre vite.

Per gli stessi motivi aderiamo anche alla manifestazione del 2 aprile a Roma, in concomitanza dell’inizio della discussione del DDL Pillon in Commissione Giustizia del Senato, per chiedere il ritiro immediato di questo DDL. A favore di questo ritiro ci sono già più di 170.000 firme e si sono pronunciate, durante le audizioni decine di esperti e organizzazioni. Tale disegno di legge, se approvato, stravolgerà il diritto di famiglia, in caso di separazione, a danno di donne e minori, e li esporrà a notevoli rischi nel caso di separazione dovuta a relazioni violente.

Cinzia Marroccoli presidente Associazione Telefono Donna