Cassa integrazione in Basilicata, incremento del 22%

Le ore autorizzate di cassa integrazione a lavoratori lucani nei primi 10 mesi dell’anno ammontano a 3.622.220

Le ore autorizzate di cassa integrazione a lavoratori lucani nei primi 10 mesi dell’anno ammontano a 3.622.220 (di cui 1,8 milioni circa ordinaria, 1,6 milioni circa straordinaria e 300mila in deroga) con un incremento del 22 per cento rispetto allo stesso periodo (gennaio-ottobre) 2016.

E’ quanto si rileva dal decimo rapporto Uil sulla cassa integrazione. I posti di lavoro salvaguardati sempre nei primi 10 mesi del 2017 sono 2.131 (1.039 con la cig ordinaria, 922 con la straordinaria e 170 in deroga) con un aumento di 386 lavoratori in più rispetto ai primi dieci mesi 2016 (erano 1.745).

A livello provinciale è la provincia di Potenza a segnare il più consistente aumento di ore di cig (più 38,5%) che la fanno rientrare tra le prime 10 province con il maggiore incremento; a Matera invece si registra il meno 1,6%. Le ore di cig complessivamente autorizzate sono 2,4 milioni in provincia di Potenza e 1,2 milioni in quella di Matera.

Il Rapporto prende in esame per la prima volta anche i dati relativi ad altri 2 strumenti di protezione sociale “per” e “nel” lavoro: il Fis (Fondo integrazione salariale) con 32 domande autorizzate e il Fsba (Fondo di solidarietà bilaterale del settore artigiano) con 28 dipendenti tutelati, a cui aggiungere 19 dipendenti che usufruiscono di “assegno di solidarietà” e 4 di “assegno ordinario”.

Con i dati di ottobre si segnala , come abbiamo più volte ricordato, che – sottolinea il Rapporto Uil – il tema della febbre della crisi continua a pervadere ancora una parte del nostro sistema produttivo, quello soprattutto delle aziende in maggiore difficoltà. Seppur, infatti, nei 10 mesi di quest’anno, sono diminuite le ore di cassa integrazione straordinaria, rispetto al 2007 (anno pre crisi) le stesse sono quasi triplicate, mentre più lieve l’aumento dell’ordinaria.

Questa nuova composizione delle ore autorizzate indica, pur con un Pil in lenta ripresa, come si stia manifestando una selezione tra le imprese, soprattutto quelle più grandi, tra le quali convivono eccellenze ed imprese, con dolorosi processi di ristrutturazione, che conseguentemente richiedono la cassa integrazione straordinaria, strumento questo che ha assorbito il 62,4% del totale delle ore.

L’efficacia sulla tenuta dell’occupazione dimostrata anche recentemente soprattutto dalla cassa integrazione straordinaria, ha spinto la Uil a richiedere la revisione delle regole di questo strumento (durata e costo) ed i provvedimenti in Legge di Bilancio colgono questa necessità anche se in forma graduale: proroga per le imprese ricadenti nelle aree di crisi complessa, aumento del fondo per sostenere la gestione delle crisi per aziende di rilevanza strategica.

A questi provvedimenti se ne aggiungono 2 altrettanto significativi: rendere più fruibile l’accesso al Fis (fondo di integrazione salariale) che in gran parte sostituisce la “vecchia” cassa in deroga ed, infine, la novità, fortemente richiesta dalla UIL di rendere fruibile l’assegno di ricollocazione anche in periodo di cassa Straordinaria.

Questo provvedimento, giustamente, si accompagna con un intervento che prevede il raddoppio del “ticket licenziamento” finalizzato, oltre che a reperire le risorse per lo stesso assegno di ricollocazione, anche a rendere meno competitivo lo stesso licenziamento rispetto all’attuale costoso accesso (per le imprese) alla Cassa Straordinaria.