Questa campagna elettorale sarà la peggiore

Alla assoluta inconsistenza e assenza di visione del futuro e dello sviluppo del Paese nei programmi dei partiti, si è aggiunto lo spettacolo indecoroso della selezione dei candidati

Quella che si prospetta è, a mio parere, la peggiore campagna elettorale a cui abbia mai assistito. Alla assoluta inconsistenza e assenza di visione del futuro e dello sviluppo del Paese nei programmi dei partiti, e nel dibattito conseguente, si è aggiunto lo spettacolo indecoroso della selezione dei candidati a cui sono seguite scelte scellerate nelle candidature.

Nel panorama nazionale, già significativamente squallido, destano grandi preoccupazioni le scelte fatte in Basilicata.

In modo particolare, per quello che simbolicamente rappresenta, quella di Francesca Barra.

Ho visto la giornalista per la prima volta, e di questo me ne scuso ma sono raramente dinanzi alla tv, alla trasmissione del 24 gennaio scorso, di Myrta Merlino che la intervistava nell’ambito della sua lodevole iniziativa contro gli hater.

Tra questi un funzionario della regione Basilicata, per dei post a dire poco vergognosi nei confronti della Barra.

Alla trasmissione era presente un giornalista, se non ricordo male Peter Gomez, che, di fronte all’indignazione generale per il fatto che l’ente Regione Basilicata non avesse preso provvedimenti nei confronti del funzionario, spiegava che la cosa non lo stupiva visto il modo in cui il Pd gestiva il potere in Lucania e l’appartenenza del funzionario, dedotta dalla pagina fb dello stesso, al partito che da 20 anni gestisce ininterrottamente il potere in Basilicata: il Pd.

Purtroppo sulle parole di Gomez tutti hanno sorvolato, compreso la Barra, mentre sarebbe stato corretto approfondire il clima culturale della gestione dell’amministrazione che fa il Pd e che ha garantito la sostanziale impunità al funzionario da cui la stessa Francesca Barra si sente diffamata.

Nel post in cui annuncia la sua candidatura la Barra parla della “mia terra che non ho mai tradito” , promette “onestà intellettuale e onestà morale” e che “non vi deluderò” e che sogna “un luogo giusto, migliore”.
A mio modo di vedere non c’è nessuna ragione per cui una terra ricca di risorse naturali quali petrolio, sole, acqua, vento e bellezze naturali e ambientali enormi sia tra le regioni più povere di Italia e d’Europa.

Non c’è nessuna spiegazione del fatto che nei comuni del P.O. della Val D’Agri, quelli dove Eni e Total fanno da padroni, la popolazione sia diminuita del 15% negli ultimi 20 anni, ossia da quando sono iniziate le estrazioni.

Non c’è nessuna giustificazione del fatto che la popolazione lucana sia costantemente ricattata e vittima di un potere quasi assoluto che ancora oggi rende i lucani vittime delle peggiori pratiche clientelari. Non c’è alcun motivo per cui in Basilicata, mutatis mutandis, le infrastrutture utili per lo sviluppo (strade, ferrovie e aeroporti) siano le stesse denunciate dopo l’unità d’Italia da Racioppi e D’Errico.

Non ci può essere nessuna umana comprensione per chi ha fatto scappare i cinesi da Taranto spingendoli a investire sul porto del Pireo facendo perdere a una città martoriata dai veleni dell’Ilva l’opportunità storica di una moltitudine di posti di lavoro e di uno sviluppo che avrebbe coinvolto anche la gran parte della Lucania.

Non c’è nessuna attenuante per chi avvelena e soprattutto per chi doveva controllare e non lo ha fatto. Non c’è nessuna ragione per cui dei 43 siti individuati dalla UE in Italia di discariche nocive alla salute ben 23 siano in Basilicata. Non c’è nessuna ragione per cui un presidente del consiglio, Renzi, insulti i lucani che si preoccupano della difesa della propria salute e del proprio territorio.

Barra è giornalista e quindi informata dei fatti e se, come dice, è anche intellettualmente onesta dovrebbe sapere e ammettere che le maggiori responsabilità di tutto questo sono di chi dalla nascita della Regione Basilicata ad oggi l’ha ininterrottamente governata: il Pd.

Anzi dovrebbe proprio lei, per amore di verità e per amore della sua terra, informare i cittadini dei fatti e misfatti del Pd lucano. Della gestione di stampo feudale della politica che fa il partito-regione Barra per prima avrebbe dovuto denunciare e accorgersi.

Dovrebbe sapere la giornalista tutte le vicende che riguardano i suoi compagni di avventura politica che si candidano con lei nello stesso partito e che sono tra i maggiori responsabili di questo disastro.

Tanto per non fare nomi parlo di Gianni Pittella, Salvatore Margiotta, Vito De Filippo. Parlo anche di Guido Viceconte, amico e sodale di tal Silvio Berlusconi, che negli stessi decenni in cui questi signori o i loro familiari governavano avrebbe dovuto organizzare le truppe di contrasto al Pd e che invece, con questa candidatura, dimostra quello che si è sempre sospettato ossia che ci fosse un patto di non belligeranza segreto tra la destra e la sinistra in Basilicata.

Non si spiega in altro modo l’incapacità di creare una alternativa alla gestione disastrosa della cosa pubblica del PD in Lucania. Di questa situazione oltre ai colleghi di partito ci sono anche gli ex colleghi di partito della Barra: Bubbico e Speranza ugualmente corresponsabili del degrado lucano.

Come pensa di non tradire la sua terra? Pensa di avere maggiori attributi dei suoi compagni di partito (dai Pittella a Renzi) e che proprio a cagione di questi attributi lei riesca a contrastare, per difendere i lucani, per prima cosa il suo mentore Renzi?

Ricorda le uscite di Renzi sulla Lucania in occasione del referendum sulle trivelle? Lo sa che è proprio Renzi che ha voluto per ben due volte alla guida dell’Eni Descalzi? Lo sa del giudizio in corso su Eni e Tecnoparco? Ecco per non tradire la Lucania da tutti questi, che sono o sono stati, suoi compagni di partito lei dovrebbe difenderci.

Le candidature esterne in tutti i partiti sono in genere simbolo di qualche cosa, o sono una semplice foglia di fico. Se lei non è foglia di fico potrebbe essere, per le sue vicende personali con gli hater di cui sopra, il simbolo della sindrome di Stoccolma in cui sembrano essere caduti troppi lucani. Simbolo di vittime complici di carnefici.

Gentile Francesca Barra lei è persona nota. Per difendere la sua credibilità e le sue scelte attuali dovrebbe come prima cosa dire chiaramente cosa ne pensa della attuale situazione lucana e indicare le responsabilità che hanno portato a questo punto la nostra terra.

Dovrebbe dire poi esattamente e nei termini più concreti possibili tre cose, almeno, per cui si batterà e che riguardano le nostra regione e infine dovrebbe dire quale è la visione che ha del futuro economico e dello sviluppo della Lucania corredata da analisi numeriche e piani di azione.

Senza tutto questo il suo post mi ricorda lo “spero, promitto e iuro reggono l’infinito futuro” che diceva sempre il mio vecchio professore di latino e greco al ginnasio a quegli studenti che facevano promesse da marinaio e che sapevano di non poter mantenere.

Vede ci sono tante persone in Basilicata che sognano di fare della Lucania “un luogo giusto, migliore” e l’ostacolo principale a questo sogno è costituito proprio dal suo partito e dai suoi compagni di viaggio.

Pietro De Sarlo, manager e scrittore, (fondatore dell’associazione Pinguini Lucani)